Coronavirus, il triste record dei decessi in Slovenia: terza nella graduatoria mondiale

Anche l’Italia si ritrova nella parte alta: dodicesima per numero di casi. Sul fronte contagi la Serbia è preceduta solo da Georgia e Lussemburgo
epa08763383 Empty streets during Curfew in downtown Ljubljana, capital of Slovenia, 21 October 2020. Slovenia declared tighter coronavirus countermeasures on 19 October 2020 with the closing of cafes and bars, fitness centers and a police curfew from 09 p.m. to 06 a.m., plus cancelled all entertainment events in order to prevent the spread of the SARS-CoV-2 coronavirus, which causes the SARS-CoV-2 disease. EPA/IGOR KUPLJENIK
epa08763383 Empty streets during Curfew in downtown Ljubljana, capital of Slovenia, 21 October 2020. Slovenia declared tighter coronavirus countermeasures on 19 October 2020 with the closing of cafes and bars, fitness centers and a police curfew from 09 p.m. to 06 a.m., plus cancelled all entertainment events in order to prevent the spread of the SARS-CoV-2 coronavirus, which causes the SARS-CoV-2 disease. EPA/IGOR KUPLJENIK

BELGRADO  Non più gli Stati Uniti di Trump, per troppo tempo inerte nell’adottare misure restrittive per fermare la pandemia. Non il Brasile di Bolsonaro, che ha seguito la stessa linea lassista del presidente americano uscente. E neppure l’India, il Messico, la Russia, la Francia o il Regno Unito, l'Italia, fra le nazioni al mondo più colpite da contagi e decessi. La nuova prima linea della “guerra” contro il virus si trova invece a ridosso dei confini italiani. È nei vicini Balcani, la battaglia più feroce. E lì che il Covid sembra al momento avere la meglio, sia in termini di contagi, sia di morti.



È quanto suggeriscono i dati dello European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc), agenzia dell’Unione europea in prima fila nella lotta contro le malattie infettive, coronavirus in testa. L’Ecdc mantiene un aggiornato database globale su infetti e morti per virus, che permette di avere una visione d’insieme sull’andamento della pandemia. Pandemia che colpisce in particolare in Serbia, Paese balcanico che nell'ultima settimana ha raggiunto il terzo posto al mondo, secondo l’aggiornamento del database al 28 novembre, di nuovi casi in rapporto alla popolazione, con un tasso di 745,2 contagi su 100.000, superata solo dalla Georgia (871) e dal piccolo Lussemburgo (787). Nessuna sorpresa. Negli ultimi giorni in Serbia – nazione di sette milioni di persone - le nuove positività sono state quasi 52 mila, contro le 230 mila dell’Italia, che di abitanti ne ha 60 milioni: Italia che comunque occupa il poco tranquillizzante 19.o posto nella classifica mondiale dell'Ecdc. La Serbia è ai primi posti, ha riconosciuto anche il presidente serbo Aleksandar Vučić, che ha auspicato «che tutti siano responsabili e disciplinati nella lotta» al virus, mentre la premier Ana Brnabić ha aperto alla possibilità di «nuove misure» restrittive, se la situazione dovesse continuare a deteriorarsi.

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In fila per i test epidemiologici a Zagabria


Belgrado non è sola, fra le capitali balcaniche, nel ranking dei Paesi con più nuovi casi per centomila abitanti nell’ultima settimana. In vetta, al quinto posto al mondo, troviamo il Montenegro (684 casi per 100.000), Paese che a giugno aveva forse dichiarato il fine epidemia e aperto le frontiere a turisti. Al settimo, la Croazia (633 per 100.000), che ha cominciato ad osservare i primi pazienti affluire all’Arena di Zagabria, causa ospedali pieni. «Questa è la più grande minaccia dai tempi della guerra», ha ammesso ieri la coordinatrice delle infermiere impiegate nell’ospedale di fortuna, Snezana Krpeta. Nella top ten, malgrado il lento calo dei nuovi contagi, anche la Slovenia (559 casi per 100.000), dove tuttavia il picco sarebbe già stato raggiunto, ha assicurato Bojana Beović, numero uno del gruppo nazionale di esperti anti-Covid. Fra i Paesi al top nella classifica globale dell’Ecdc, anche la Macedonia del Nord (408), che supera di poco Ungheria (397) e l'Italia (380).

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Il primo ministro della Slovenia Janez Janša, al centro con il camice e la mascherina, nel corso della sua visita al Centro clinico universitario di Maribor. Foto governo della Slovenia


Ma c’è anche un’altra graduatoria: è quella dei decessi negli ultimi sette giorni. E qui letteralmente dominano i Paesi dei vicini Balcani. Sul podio, la Bulgaria (14,7 morti per 100.000), dove oltre mille persone sono state uccise dal Covid dal 21 al 28 novembre. Al terzo posto a livello mondiale, la Slovenia (13,1 decessi per centomila), dopo che Lubiana ha dovuto mettere in conto altri 274 morti in una settimana, più i 48 registrati ieri. Seguono a ruota la Macedonia del Nord (11,3 per 100.000), la Croazia (10,2), che in pochi giorni ha registrato quasi 500 decessi. L’Italia? La posizione non è certo buona: ma malgrado tutto, seppur di poco è ancora fuori dalla infausta top ten, con 9,6 decessi per 100.000 nell’ultima settimana. —


 

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