Coronavirus, il governatore Fedriga attacca: "Gravi rapporti istituzionali tra Fvg e Stato: ritiro la mia ordinanza".

L'ira del governatore dopo l'inserimento della regione nella zona arancione a poche ore dalla firma dell'ordinanza regionale che era stata concordata con lo stesso ministro
Fedriga e Riccardi durante la conferenza stampa (Silvano)
Fedriga e Riccardi durante la conferenza stampa (Silvano)

TRIESTE «La situazione è estremamente grave nei rapporti fra Regione e Stato centrale. Per questo ho deciso di ritirare la mia ordinanza, la numero 41 ». Dopo un lungo e durissimo attacco contro la decisione di inserire il Fvg nella zona arancione a poche ore dalla firma, concordata con lo stesso ministro Speranza, della nuova ordinanza che imponeva una stretta "soft" al Friuli Venezia Giulia, il governatore Fedriga annuncia così la decisione di ritirare la stessa ordinanza, che era stata concordata con i colleghi governatori del Veneto e dell’Emilia Romagna, Luca Zaia e Stefano Bonaccini.

Trieste, il duro attacco di Fedriga a Roma: "Gravi rapporti tra Fvg e Stato"

Tra le misure previste in Fvg, c'era l’obbligo di consumare cibi e bevande nei locali pubblici dalle 15 alle 18 solo seduti al tavolo, all’interno e nei dehors esterni. Una decisione che è stata superata  dopo poche ore dalla decisione, inaspettata, di inserire il Fvg nella zona arancione, fascia che prevede direttamente la chiusura di bar e ristoranti. 

Mantenere in vigore l'ordinanza regionale firmata giovedì, «essendo arrivati in zona arancione, è inutile. Mi sembra anche offensivo verso i cittadini di questa regione» ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia, a margine di una conferenza stampa stasera a Trieste, spiegando le motivazioni del ritiro dell'ordinanza 41. Il provvedimento che è entrato in vigore oggi sarà ritirato allo scoccare della mezzanotte.

La regione diventa zona arancione. Alt a locali e spostamenti fra comuni
Clienti seduti ai tavolini del Caffè degli specchi a Trieste. Foto Silvano

«Ma cambia poco - ha precisato - prevedeva la chiusura della media e grande distribuzione e degli outlet nei festivi e prefestivi, ma con la zona arancione dove non ci si può spostare dal proprio comune diventa tutto comunque più complicato». I piccoli negozi possono rimanere aperti la domenica, «ma ci si può andare solo se quel bene non c'è nel proprio comune». «Faccio appello ancora una volta a una leale collaborazione istituzionale - ha poi aggiunto - mi auguro che questo messaggio venga capito». 

Fedriga ha denunciato la mancata chiarezza sull'algoritmo che porta al cambio di colore delle regioni e l'uso di dati ormai superati per ottenere questo calcolo. "Così non può funzionare il rapporto tra Stato e Regioni. Serve serietà in una leale collaborazione istituzionale - ha detto -. Per questo chiederò la convocazione immediata della Conferenza delle regioni".

Bar, negozi, passeggiate e orari per gli over 65: tutte le novità della nuova ordinanza in Fvg
Persone al bar per l'aperitivo: da sabato non si potrà più consumare cibo e bevande in piedi dalle 15 (Silvano)

"I due fattori che ci fanno andare in zona arancione non sono il numero di ricoveri o terapie intensive". Ma, ha spiegato, ad esempio, l'incremento percentuale dei positivi sui tamponi. A fronte di questo dato, «c'è stato un abbassamento dell'Rt da 1,6 a 1,34 e a un indice di terapie intensive largamente inferiore alla soglia dall'allarme. Nell'ultima settimana i dati nella nostra regione sono migliorati - ha precisato Fedriga -: prima avevamo 11 parametri a rischio, ora di questi ne sono migliorati 5. Senza contare che la nostra incidenza positivi-tamponi è più bassa rispetto a diverse regioni dichiarate "gialle. La politica dello zero virgola non può decidere della vita delle persone". 

Fedriga: Fvg in zona arancione? "Decisione incomprensibile"

Durante l'incontro Fedriga ha ribadito di «non trovare chiarezza» nella decisione del Governo che ha inserito il Fvg nella zona arancione 12 ore dopo la firma dell'ordinanza regionale, senza attenderne i primi risultati. «Avevamo chiesto un confronto con i gruppi di lavoro regionali», ma «il Governo - ha osservato - ha inserito il pilota automatico: questo è il periodo della massima attenzione dei comportamenti contro il contagio, non siamo al sicuro, ma se vogliamo che la lotta alla pandemia abbia successo bisogna essere chiari con le istituzioni e i cittadini e remare nella stessa direzione». A chi gli chiedeva infine se il Governo si fosse infastidito per il fronte comune bipartisan Fedriga-Zaia-Bonaccini, ha risposto: «Non voglio neanche pensare una cosa di questo tipo, voglio pensare che così non sia»

Riproduzione riservata © Il Piccolo