Coronavirus, Fedriga chiede più controlli, l'infettivologo rassicura

TRIESTE Dare la possibilità al Commissario Angelo Borrelli di allargare i controlli anche a livello terrestre e marittimo per l’emergenza Coronavirus: è quanto chiede la Regione Fvg. «Pensiamo che sia un’ipotesi da considerare - ha detto il presidente Massimiliano Fedriga a margine di un vertice questa mattina all’ospedale di Cattinara, Trieste.-. Noi chiediamo, soprattutto per una terra come quella del Fvg, che ha un confine con l’Est Europa dove c’è un aeroporto internazionale nelle aree limitrofe, che si possa in caso di necessità mettere in campo misurestraordinarie per controllare e tutelare la popolazione».
Su questa proposta ha spiegato Fedriga - ho già «sensibilizzato i governatori delle altre regioni chiedendo di appoggiare questa idea che mi sembra di buon senso». Sull’ipotesi di una possibile sospensione di Schengen Fedriga ha precisato che «Il commissario deve avere la possibilità di scegliere rispetto alla situazione contingente che si trova ad affrontare. Non stiamo dicendo al commissario di sospendere Schengen, ma che ’ti diamo la possibilità di aumentare i controlli ai confini via terra e via mare, per avere strumenti utili per intervenire in caso di bisogno».
E sempre a Cattinara l'infettivologo rassicura: «La rete infettivologica del Fvg è importante e ben organizzata. Trieste ha tutto quello che serve, anche dal punto di vista di assistenza al paziente più critico».
Lo ha affermato il direttore della struttura complessa Malattie infettive dell'Azienda sanitaria universitaria giuliano
isontina, Roberto Luzzati, durante l'incontrpo all'ospedale di Cattinara per fare il punto sull'emergenza
Coronavirus relativamente al Friuli Venezia Giulia.
«L'area triestina - ha spiegato - ha una comunità cinese molto ampia». Anche per i centri di ricerca internazionali che ospita, «per cui ci sono scambi con la Cina». «Noi abbiamo osservato tre casi sospetti negli ultimi 15 giorni, che non sono stati confermati. Mandiamo i test allo Spallanzani e in 6-12 ore
l'esito viene restituito. È un test in divenire ma che ci dà una buona probabilità di individuazione. Questi pazienti, di nazionalità cinese, avevano una forma influenzale». Nel reparto palazzina infettivi all'ospedale Maggiore di
Trieste, ha aggiunto, «abbiamo 32 posti letto» per un eventuale necessità di isolamento. «La struttura ne ha 12 - ha precisato - ma sono potenziabili».
«Abbiamo acquisito il primer e la prossima settimana sarà possibile fare 'homemadè ciò che ora fa
lo Spallanzani di Roma», ovvero «eseguire per la nostra regione il test che ci consente di confermare o smentire casi sospetti di coronavirus». Ha aggiunto, nel corso dell'incontro, il direttore del laboratorio di analisi dell'Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina, Maurizio Ruscio.
ll vicepresidente Riccardo Riccardi, sempre nel corso del vertice, ha poi fatto sapere che il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha chiesto di fare un vertice con tutti i ministri della Salute dei Paesi dell'Ue in modo che si possano condividere analoghe procedure di controllo.
Saranno allargate le possibilità del commissario straordinario per l'emergenza da coronavirus di intervenire anche per i controlli sui trasporti marittimi e terrestri». Lo hanno annunciato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga e il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, riferendo che «il commissario per l'emergenza Angelo Borrelli ha chiuso poco fa il comitato operativo informandoci che la richiesta del Friuli Venezia Giulia è stata accolta. Lo avevamo chiesto al Governo per dare la possibilità se si presentassero dei rischi, necessità che ci auguriamo non si verifichi, di mettere in campo misure straordinarie per tutelare la nostra popolazione. Il Friuli Venezia Giulia è terra di confine collocata a poca distanza da aeroporti fuori dai confini nazionali dai quali possono transitare mediante triangolazioni, soggetti non controllati».
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