Coronavirus, Croazia costretta a norme più restrittive

ZAGABRIA È sempre più grave in Croazia la situazione sul piano sanitario. L’epidemia non ha ancora raggiunto il cosiddetto “plateau” e la curva dei contagi continua a crescere. Ieri i nuovi infetti nelle ultime 24 ore sono stati 2.323 su 8.944 tamponi effettuati il che significa che il 25,97% di coloro che sono stati sottoposti al test sono risultati positivi. I deceduti sono 47, mantenendo il triste trend dei giorni scorsi.
Ieri, per il settimo giorno consecutivo, Varaždin si è conquistata il poco invidiabile titolo di più grande hotspot Covid d'Europa. Nella contea sono stati registrati 1.786 nuovi casi di infezione in una settimana, il più alto dall'inizio dell'epidemia. Il numero di nuovi casi di Covid-19 in 7 giorni ogni 100.000 abitanti ha raggiunto un valore di 1.060. La proporzione positiva al coronavirus, tra i campioni testati di pazienti sintomatici, è stata del 55% lunedì, mentre la quota di positivi di tutti i campioni fin qui testati è del 47%. Il numero di ricoverati è aumentato, attualmente 201 persone con un quadro clinico più grave sono in cura presso l'ospedale generale di Varaždin. Di questi, 70 sono nel dipartimento di malattie infettive e 10 in altri reparti a Varaždin, 16 sono nell'unità di terapia intensiva attaccati al respiratore, 55 a Klenovnik e 50 a Novi Marof. Con tre nuovi decessi nelle ultime 24 ore, il bilancio delle vittime questo mese è salito a 63. Tra i morti per infezione da Covid-19 ci sono sempre più giovani, ha avvertito la sede della Protezione civile. Solo negli ultimi due giorni sono morte tre persone che avevano poco più di 50 anni, senza gravi malattie concomitanti o pregresse. Dall'inizio di marzo sono stati registrati nella contea 66 decessi per coronavirus.
Dall'inizio dell'epidemia, il numero di contagiati nell'area della contea di Varaždin ha raggiunto 6.875 unità e attualmente ci sono 2.286 casi attivi. Ieri mattina il primo ministro Andrej Plenković e il ministro dell'Interno e capo del Quartier generale della Protezione civile nazionale Davor Božinović hanno tenuto un incontro con tutti i prefetti sulla lotta al coronavirus per conoscere la situazione sul campo e prendere decisioni congiunte per proteggere la salute dei cittadini e la vita economica.
Oggi la Protezione civile «preparerà una nuova serie di provvedimenti - ha detto il ministro Božinović - che saranno in vigore fino a Natale». «Sono misure più dure, alcuni pensano che quelle attuali siano sufficienti - ha proseguito - ma i contagi non stanno diminuendo e quindi introdurremo nuove norme. Questa è una lunga battaglia». «Non è questione di una o due settimane ma di un periodo di restrizioni più lungo, se tutto va secondo i piani ci attendono da pochi mesi a sei mesi. Non posso dire quali siano le misure, incidono su segmenti dell'economia quali la ristorazione e altri dipartimenti, principalmente cultura e parti dell'istruzione», ha concluso il ministro.
Critici i medici che in una dichiarazione sostengono che «non ci sono criteri scritti del ministero della Salute in base ai quali i pazienti saranno posti su un respiratore quando e se non ci sarà più personale o mancheranno le attrezzature. Inoltre, non esistono criteri clinici chiari per i quali i pazienti verranno trasferiti nelle tende o in palestre. Il ministero della Salute lascia decidere tutto al personale sul campo. In termini militari, i generali hanno lasciato le decisioni ai soldati». —
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