Coronavirus, all’Itis di Trieste via ai test a tappeto sui 324 ospiti
TRIESTE Tamponi a tappeto per gli anziani dell’Itis. I test, iniziati già ieri mattina, coinvolgeranno tutti i 324 ospiti della struttura di via Pascoli. Ci vorrà sicuramente l’intera settimana per completare le procedure, affidate agli addetti del Dipartimento di prevenzione dell’Asugi e ai medici dell’Usca (Unità speciale di continuità assistenziale).
Lo screening ha un obiettivo puramente precauzionale ed è allargato anche al personale della casa di riposo. In questo caso le operazioni seguono un protocollo diverso, quello dell’Azienda sanitaria, che prevede ogni quindici giorni tamponi su infermieri e Oss per un totale di circa 500 persone, a tanto ammontano i dipendenti dell’Itis suddivisi per turni. I medici seguono invece un percorso a sé che dipende dall’Asugi e non dalla casa di risposo.
Per i test sui 324 anziani i sanitari procederanno residenza per residenza, vale a dire nei nove reparti che compongono l’Itis: Margherita, Ciclamino, Iris, Narciso, Palma, Quercia, Tulipano, Bucaneve e Larice.
Per il Ciclamino, va precisato, si tratta del secondo giro di tamponi. La scorsa settimana, infatti, i 59 anziani che risiedono in questo reparto erano già stati sottoposti a un primo test di analisi, reso necessario dopo che una ospite era stata trovata positiva in seguito a una visita al Pronto soccorso di Cattinara. Ma per tutte le 59 persone l’esito, fortunatamente, si era rivelato negativo. Nessun contagiato, dunque. Stesso discorso per i 36 operatori che lavorano in quella residenza.
L’anziana positiva al primo test, ricoverata a Cattinara da martedì scorso (per altre ragioni, non per il virus), è invece risultata negativa al secondo tampone. Ma la sua precedente positività aveva comunque fatto scattare immediatamente le contromisure dell’Itis: vale a dire lo stop alle visite dei parenti, peraltro riaperte solo pochi giorni prima. Un nuovo lockdown, insomma, revocato non appena l’allarme è rientrato.
Sono mesi, ormai, che la storica casa di riposo di via Pascoli è messa a dura prova, analogamente a tante altre residenze cittadine per anziani. I contagi e i decessi hanno reso necessaria una completa riorganizzazione della struttura, oltre alla chiusura totale alle persone esterne. Decisione, questa, che ha riguardato tutte le case di riposo triestine (e ovviamente regionali), che solo da pochi giorni hanno iniziato a riaprire le porte ai familiari degli ospiti. Un riavvio che deve sottostare a precise direttive igienico-sanitarie, proprio per evitare che si riaccendano altri focolai. Per consentire l’accesso ai parenti le residenze hanno dovuto preparare un protocollo specifico. Vere e proprie regole, insomma, per la gestione delle visite: mascherine, pulizia personale e degli ambienti, percorsi consentiti all’interno delle case di riposo, durata degli incontri con i parenti e documentazione da sottoscrivere. Le indicazioni si basano sulle linee guida regionali. I protocolli devono essere autorizzati dall’Asugi. —
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