Coronavirus, a Trieste la nave ospedale resta un miraggio ma infiamma lo scontro politico

Riccardi rivendica il sostegno del governo all’operazione. Il Pd: «Falso, c’è solo un ok tecnico della Protezione civile»

TRIESTE «Il governo ha confermato il proprio sostegno al ricorso alla nave Gnv Allegra». L’annuncio di Riccardo Riccardi in un Consiglio regionale riunito negli spazi larghi dell’auditorium Comelli di Udine conferma l’intenzione della Regione di isolare in Porto vecchio fino a 166 anziani positivi al coronavirus, da sottrarre alle condizioni di promiscuità di alcune case di riposo di Trieste.

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Quella nave ancora non si vede, rimane ormeggiata a Napoli e non si sa quando arriverà (dalla Regione, pure ieri, nessuna informazione). Ma i nuovi dettagli rinnovano lo scontro tra giunta Fedriga e opposizione. Secondo il Pd, non è il governo a dare il via libera a un’operazione da 4,2 milioni per sei mesi, ma è un atto amministrativo della Protezione civile. È proprio Angelo Borrelli, il capo del dipartimento della Pc, ad autorizzare una spesa di 2,6 milioni avvertendo che «restano in capo al soggetto attuatore la valutazione in ordine all’utilizzo della soluzione in luogo di alternative e la procedura da porre in atto al fine di assicurare la convenienza economica». La quota mancante per arrivare a 4,2 milioni? «Lo stanziamento è calcolato sui tempi della fine dell’emergenza a fine luglio – precisa Riccardi –. Emergenza che potrebbe essere prolungata».

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L'evacuazione degli ospiti alla casa di riposo La Primula (Lasorte)


Il vicepresidente e assessore alla Salute usa parole di fuoco in aula, ribattendo alle accuse della deputata dem Debora Serracchiani, respingendo «strumentalizzazioni mai viste prima in situazioni di tale difficoltà» e sventolando l’autorizzazione romana. E poi spiega che, sulla base delle relazioni dei tecnici, quella della nave ospedale è la miglior soluzione possibile, oltre che la meno onerosa. «Costi enormi», aveva appena sottolineato il consigliere del Pd Roberto Cosolini sostenendo che sarebbe stata preferibile la strada degli alberghi e delle rsa che si sono rese disponibili. Ma l’assessore ricostruisce il dossier e insiste nell’attribuire le indicazioni decisive al comparto tecnico: «Quando i dipartimenti di prevenzione, i direttori generali, gli esperti mi dicono che si può fare una cosa, io la faccio».

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Lasorte Trieste 09/04/20 - Via del Molino a Vento, Casa di Riposo La Primula, Evacuazione Anziani Covid 19, Emergenza Coronavirus


Le alternative? Gli alberghi sono stati scartati per la complessità e gli oneri degli adeguamenti necessari, ma le rsa, invece, torneranno utili, comunica Riccardi. Perché i numeri sono alti: «Tra i 118 pazienti da trasferire causa positività e i 37 a loro volta da spostare dal Maggiore e dalle case di cura Salus e Sanatorio, il primo fabbisogno è di 155 posti letto. Ma, di posti, ne serviranno 300». Una parte degli anziani, dunque, andrà nelle rsa (Igea e Mademar garantiscono una disponibilità di 100 unità). Gli altri nella nave, quando approderà.

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Una nave che i tecnici hanno suggerito, ribadisce Riccardi, dopo aver valutato altre ipotesi. «Si sarebbe potuto trasferire queste persone in altre aree della regione, ma mi avrebbero detto che deportiamo la gente». Asugi ha verificato pure la possibilità di ristrutturare i piani quattordicesimo e quindicesimo di Cattinara, di riconvertire il centro congressi del Molo IV e il palazzetto dello sport a Chiarbola, «ma si sarebbero ricavati 123 posti letto con una spesa di 7,9 milioni». La decisione finale ha perciò privilegiato la nave, con noleggio pagato dallo Stato e oneri sanitari a carico di Asugi (la stima per l’Azienda è di 500 mila euro al mese). «Secondo quanto preventivato - puntualizza Riccardi -, il costo per ogni paziente ospitato sulla Allegra sarà di 96 euro al giorno, contro i 143 euro delle strutture residenziali».

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Ma non è solo questione di risorse: «Allegra, in tempi rapidi, può avere una struttura dotata di adeguati spazi per costruire percorsi sicuri e unidirezionali nella gestione dei pazienti, l’isolamento e la non comunicabilità tra le aree “safe” e “unsafe”, ma anche assicurare modularità e flessibilità se si rendesse necessario un ampliamento progressivo e graduale. Inoltre, una sede unica consente di migliorare il controllo della diffusione dell’infezione e ottimizzare la gestione logistica, del personale e dell'offerta assistenziale e, elemento non trascurabile, una facile dismissibilità al superamento della fase emergenziale».

L’opposizione, nessuna sorpresa, non si convince. Contesta tra l’altro che sia stato il governo a dare il via libera. «La scelta è e rimane della Regione, nonostante il tentativo di cercare coperture tecniche della Pc, che non ci sono», dichiara Serracchiani. «L’assessore Riccardi ha detto una bugia - aggiunge Francesco Russo –. L’ho verificato con il ministro Boccia: è una decisione assunta dal presidente Fedriga nell’ambito di un fondo per il quale ogni Regione è soggetto attuatore e ha una cifra di propria competenza». «Il Pd non sa più a che cosa aggrapparsi e continua a raccontare menzogne - replica Riccardi in serata -. Premesso che non esiste un fondo a disposizione di un presidente di Regione, il commissario Borrelli è stato nominato dal governo: non si comprende quale sia il motivo della polemica». Le spiegazioni di Riccardi in aula non convincono l’interrogante Cosolini: «Non si capisce perché, nell’attesa, Asugi non utilizzi da subito i posti letto delle rsa». E nemmeno il segretario dem Cristiano Shaurli: «Se anche la Protezione civile dovesse dare ragione all’assessore, continuerò a dire che è una scelta scellerata».

Mentre Simona Liguori porta il parere di Raffaele Antonelli Incalzi, presidente nazionale della società italiana di Gerontologia e Geriatria: «Nelle dimensioni anguste delle cabine e con scarsità di luce aumenterebbero per gli anziani i rischi di depressione, disorientamento, delirio, peggioramento di deficit cognitivo pre-esistente». —


 

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