Coronavirus, a Spalato focolaio fuori controllo, in Istria sciopero dei ristoratori

Resta sempre molto grave il quadro epidemiologico nella parte costiera della Croazia: crescono i contagiati nelle aree turistiche
epa08628711 People with face masks pass by a street singer and his dog in Zagreb, Croatia, 27 August 2020. During the last days the pandemic of the COVID-19 coronavirus is in expansion in Croatia with more than 200 infected people on 26 August. EPA/ANTONIO BAT
epa08628711 People with face masks pass by a street singer and his dog in Zagreb, Croatia, 27 August 2020. During the last days the pandemic of the COVID-19 coronavirus is in expansion in Croatia with more than 200 infected people on 26 August. EPA/ANTONIO BAT

POLA Resta sempre molto grave il quadro epidemiologico nella parte costiera della Croazia, dove la regione di Spalato continua a confermarsi di giorno in giorno un pericoloso focolaio. Nelle ultime 24 ore la Contea spalatino – dalmata è stata interessata da 114 contagi, mentre un uomo di 60 anni è morto.



Il numero delle vittime nella regione spalatina da collegare al coronavirus è così salito a 49, il più alto in Croazia. I tamponi sono stati 878 e ciò sta a significare oltre 10% di positività nei soggetti controllati. Spalato, dove ormai la situazione pare sfuggita al controllo dei sanitari, ha avuto 62 contagi, con 7 casi rilevati nell'area dei Castelli. I casi attivi in regione sono 776, il che pone la regione spalatina al primo posto nella classifica nazionale dei malati. Le persone colpite dall'ordine dell'isolamento domiciliare sono 1.337, con 48 malati ricoverati al Centro clinico–ospedaliero e 3 attaccati al respiratore artificiale. C'è stato un balzo significativo pure nella Regione di Zara, con 23 contagi. Ben 9 di essi hanno riguardato abitanti del comune di Calle (Kali): trattarsi di gente per lo più anziana, che era costantemente a contatto all'interno dello stesso gruppo sociale. Otto i contagiati della città del maraschino (1 morto). Numeri inferiori sono stati invece registrati nelle regioni di Sebenico (15) e di Ragusa e della Narenta (12). L ' Istria e il Quarnero sono le regioni per così dire virtuose dell'Adriatico orientale. Nelle ultime 24 ore confermati solo 9 casi di nuovi contagi.

Slovenia: paga all’80% se in quarantena. In Croazia nuovi contagi oltre quota 300
epa08417185 Medical personnel performs a COVID-19 test on a patient at a walk up site in Boston, Massachusetts, USA, 12 May 2020, amid the ongoing coronavirus COVID-19 pandemic. Countries around the world have closed borders, schools as well as public facilities, and have cancelled most major sports and entertainment events in order to prevent the spread of the SARS-CoV-2 coronavirus causing the COVID-19 disease. EPA-EFE/CJ GUNTHER


Declinando un altro codice dello stesso spartito si vede che in Croazia uno dei settori economici più duramene colpiti dal coronavirus è quello della ristorazione praticamente messo in ginocchio, e in Istria e sul Quarnero dense nubi oscurano l’orizzonte di 60.000 occupati, incluso l’indotto. Ben il 60% dei 400 ristoratori aderenti all’associazione di categoria nell’area registra il calo del giro d’affari di oltre il 50% e il 40% non ce la farà a sopravvivere fino alla prossimo stagione turistica. In più l’80% dei datori di lavoro sarà costretto a effettuare dolorosi tagli occupazionali. In quest’ottica i vertici dell’associazione hanno concordato di indire uno sciopero di avvertimento della durata di un’ora per il 10 settembre prossimo, con l’intento di richiamare l’attenzione sulla gravità del problema e di inoltrare alcune precise richieste al governo.

Coronavirus, Spalato è il grande malato croato: contagiati 9 medici dell’ospedale
04.04.2020., Split - Obavijesti na ulazu u KB Krizine dalmatinski centar za oboljele od koronavirusa. Photo: Ivo Cagalj/PIXSELL

«Non chiediamo aiuti e sostegno in denaro - dichiara al Glas Istre il presidente dell’associazione Vedran Jakominic - ma la possibilità di accedere a linee di credito a condizioni agevolate onde mantenere la solvenza e portare a termine gli investimenti iniziati. E inoltre sgravi fiscali, in primo luogo l’esenzione dal pagamento dell’Iva fino al 1° marzo 2021 e la riduzione dell’Iva stessa al 10% sui prodotti alimentari, così come fatto negli altri Paesi con l’economia prettamente turistica. —

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