Coronavirus, a Spalato focolaio fuori controllo, in Istria sciopero dei ristoratori
POLA Resta sempre molto grave il quadro epidemiologico nella parte costiera della Croazia, dove la regione di Spalato continua a confermarsi di giorno in giorno un pericoloso focolaio. Nelle ultime 24 ore la Contea spalatino – dalmata è stata interessata da 114 contagi, mentre un uomo di 60 anni è morto.
Il numero delle vittime nella regione spalatina da collegare al coronavirus è così salito a 49, il più alto in Croazia. I tamponi sono stati 878 e ciò sta a significare oltre 10% di positività nei soggetti controllati. Spalato, dove ormai la situazione pare sfuggita al controllo dei sanitari, ha avuto 62 contagi, con 7 casi rilevati nell'area dei Castelli. I casi attivi in regione sono 776, il che pone la regione spalatina al primo posto nella classifica nazionale dei malati. Le persone colpite dall'ordine dell'isolamento domiciliare sono 1.337, con 48 malati ricoverati al Centro clinico–ospedaliero e 3 attaccati al respiratore artificiale. C'è stato un balzo significativo pure nella Regione di Zara, con 23 contagi. Ben 9 di essi hanno riguardato abitanti del comune di Calle (Kali): trattarsi di gente per lo più anziana, che era costantemente a contatto all'interno dello stesso gruppo sociale. Otto i contagiati della città del maraschino (1 morto). Numeri inferiori sono stati invece registrati nelle regioni di Sebenico (15) e di Ragusa e della Narenta (12). L ' Istria e il Quarnero sono le regioni per così dire virtuose dell'Adriatico orientale. Nelle ultime 24 ore confermati solo 9 casi di nuovi contagi.
Declinando un altro codice dello stesso spartito si vede che in Croazia uno dei settori economici più duramene colpiti dal coronavirus è quello della ristorazione praticamente messo in ginocchio, e in Istria e sul Quarnero dense nubi oscurano l’orizzonte di 60.000 occupati, incluso l’indotto. Ben il 60% dei 400 ristoratori aderenti all’associazione di categoria nell’area registra il calo del giro d’affari di oltre il 50% e il 40% non ce la farà a sopravvivere fino alla prossimo stagione turistica. In più l’80% dei datori di lavoro sarà costretto a effettuare dolorosi tagli occupazionali. In quest’ottica i vertici dell’associazione hanno concordato di indire uno sciopero di avvertimento della durata di un’ora per il 10 settembre prossimo, con l’intento di richiamare l’attenzione sulla gravità del problema e di inoltrare alcune precise richieste al governo.
«Non chiediamo aiuti e sostegno in denaro - dichiara al Glas Istre il presidente dell’associazione Vedran Jakominic - ma la possibilità di accedere a linee di credito a condizioni agevolate onde mantenere la solvenza e portare a termine gli investimenti iniziati. E inoltre sgravi fiscali, in primo luogo l’esenzione dal pagamento dell’Iva fino al 1° marzo 2021 e la riduzione dell’Iva stessa al 10% sui prodotti alimentari, così come fatto negli altri Paesi con l’economia prettamente turistica. —
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