Cormons, vietato lo Schiuma party: per il Comune è pericoloso

CORMONS. Un freno burocratico che fa... schiumare di rabbia gli organizzatori di Cuormoon, la manifestazione organizzata dai commercianti cormonesi in questi caldi venerdì estivi di luglio. La pensata era infatti pienamente rispondente alla necessità di rinfrescarsi e divertirsi così sentita hanno in questo afoso periodo dell'anno: una serata con l'happening finale di uno schiuma party in piazza 24 Maggio, per il divertimento di grandi e piccoli, che tanto va di moda ultimamente.
La festa avrebbe dovuto svolgersi venerdì sera: ma non si è mai tenuta perché a impedirne lo svolgimento è stata la burocrazia. Questo è l'unico dato certo, perché poi le versioni tra ideatori dell’evento e Comune divergono. I primi infatti sottolineano come a mettere i bastoni tra le ruote siano stati i troppi cavilli formulati dagli uffici municipali alla stesura delle domande per l'utilizzo dello spazio pubblico della piazza.
«Ci è stato fatto capire - spiega uno degli organizzatori - che sostanzialmente nessuno si sarebbe preso la responsabilità di mettere la propria firma per dare il via libera a una manifestazione del genere, perché la piazza è scivolosa, la schiuma non aiuta, e insomma se qualcuno poi cade e si fa male diventava un problema. Però com'è possibile che in altri Comuni queste feste si facciano senza troppi se e ma? L'ultimo esempio è proprio di un paio di giorni fa: a Faedis hanno organizzato in pieno centro uno schiuma party. Perché dalle altre parti si fa e qui non si può? Sarebbe stata un'occasione per una grande festa in piazza che avrebbe richiamato a Cormons tanta gente».
Gli organizzatori dei venerdì di Cuormoon però potranno consolarsi con la prevista anguriata di venerdì prossimo, quando una fetta dell'amatissimo frutto estivo sarà offerta a tutti i partecipanti alle iniziative in programma. E chissà, magari servirà anche a lenire la delusione per la risposta arrivata dal Comune. Gli assessori della giunta Patat infatti difendono la scelta degli uffici di non permettere lo svolgimento della festa senza le adeguate sicurezze: «È vero che la burocrazia non ha agevolato - commenta l'assessore alla Cultura, Raoul Nadalutti - ma è anche vero che gli uffici non avevano messo un muro: semplicemente è stato fatto notare come per un'iniziativa analoga lo scorso anno alla Festa dell'Uva abbiamo dovuto pagare 3mila euro per mettere in sicurezza l'area, anche se in quel caso la cifra riguardava spazi più ampi».
«Purtroppo organizzare una manifestazione come lo schiuma party necessita di permessi e messe in sicurezza che hanno un costo anche non irrisorio: e purtroppo ci rendiamo conto che oggi sborsare migliaia di euro per superare tutti i vincoli imposti dalla legge non sia un'impresa facile per le associazioni. Sicuramente era una bellissima idea, ma gli ostacoli in questi casi non sono mai pochi».
L'assessore al Commercio, Elena Gasparin, aggiunge: «Sappiamo che c'è stata delusione da parte degli organizzatori che non hanno potuto mettere in pratica la loro lodevole iniziativa, ma lo spazio richiesto non era adatto a una manifestazione simile, secondo gli uffici, a meno di certe opportune precauzioni che però avevano dei costi. Magari comunque per il prossimo anno ci si può pensare di nuovo, organizzando lo schiuma party in un'area maggiormente consona a un'iniziativa del genere».
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