Cormons, trovato con il cranio fratturato. Ma nessuno informa la famiglia

Arsenio Abati, 66 anni, da Cormons portato a Gorizia e poi operato a Cattinara. La figlia denuncia: «L’incidente di mattina, l’abbiamo saputo solo di sera»
L'ospedale di Cattinara
L'ospedale di Cattinara

CORMONS Una tragedia doppia. È quella che ha vissuto - e sta vivendo ancora - la famiglia di un pensionato trovato riverso a terra, privo di conoscenza fuori da casa sua, venerdì.

Quando di prima mattina la figlia della vicina è entrata nel condominio per andare a trovare l’anziana madre ha visto l’uomo, Arsenio Abati, 66 anni originario di Bologna ma residente a Cormons, esanime sulle scale. Spaventata, la donna ha allertato il Numero unico delle emergenze 112. Dalla centrale operativa del Nue hanno inviato sul posto un’ambulanza. La situazione è apparsa subito grave e l’uomo è stato trasportato al Pronto soccorso di Gorizia. Da qui è stato quindi trasferito prima nel reparto di rianimazione dello stesso San Giovanni di Dio, poi, considerata la criticità del quadro clinico, è stato portato d’urgenza a Trieste dove lo hanno sottoposto a un intervento chirurgico alla testa. Ora l’uomo si trova in rianimazione a Cattinara e lotta tra la vita e la morte, ma, tragedia nella tragedia, fino a tarda sera la famiglia non ha avuto notizia di quanto era accaduto; tanto che non trovandolo a casa, ma vedendo la macchina regolarmente posteggiata e la porta dell’appartamento chiusa a chiave, i parenti avevano pensato a un inspiegabile allontanamento e avevano dato il via a una sua disperata ricerca.

Dell’uomo però non c’era traccia da nessuna parte. A nulla avevano portato neppure le chiamate all’ospedale. A rivelare i dettagli è la figlia. «Cosa sia successo a mio padre non si sa - premette Consuelo Abati -, ma quel che è certo è che ha riportato una frattura cranica, che è stato operato al cervello e che per l’intera giornata nessuno ci ha avvisato di quanto era accaduto. Neppure quando abbiamo chiamato in ospedale, chiedendo con nome e cognome se fosse lì, ci hanno detto qualcosa. Mio padre è stato trovato di primo mattino ed è stato operato verso le 14 a Trieste, ma fino alla tarda serata non abbiamo saputo niente. Abbiamo scoperto cosa era successo solo grazie a un amico carabiniere che si è interessato personalmente della faccenda. Mio padre ha avuto un’emorragia molto importante, perché nessuno ci ha avvisati?».

La domanda non lascia pace alla famiglia del sessantaseienne che sta valutando la possibilità di rivolgersi a un legale per fare luce sulla catena di eventi. A differenza di altri casi simili, venerdì la centrale operativa non ha allertato le forze dell’ordine. Solo il giorno precedente, sempre a Cormons, per una caduta accidentale da una scala, oltre all’ambulanza e all’elisoccorso, sul posto era intervenuta una pattuglia dei carabinieri che ha messo a verbale l’incidente domestico. Oltre che per informare, eventualmente, i familiari, venerdì la presenza dell’Arma sarebbe stata necessaria anche per valutare possibili scenari alternativi al malore. La porta di casa era chiusa e l’appartamento del pensionato è poi risultato in ordine e questi dettagli lasciano ipotizzare che si sia trattato di una fatalità, ma sul momento non era possibile escludere in maniera assoluta (e non è ancora esclusa) un’eventuale aggressione. —

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