Cormons, sotto sequestro l’ex caserma dell’Arma

Secondo un’indagine condotta dalla Dia di Roma era stata acquistata da una società immobiliare che appartiene alla camorra napoletana
Di Franco Femia

CORMONS. L’ex caserma dei carabinieri di via Udine è stata sottoposto ma sequestro da parte della sezione operativa della Dia di Trieste su richiesta del centro operativo Dia di Roma. L’edificio infatti è di proprietà di una società che, secondo le indagini compiute dalla Dda di Napoli, farebbe capo a una famiglia camorristica. Oltre allo stabile cormonese sono stati posti sotto sequestro in varie parti di Italia 41 fabbricati, per un valore complessivo di 400milioni di euro. Le investigazioni del Centro operativo della Dia di Roma, soprattutto sulla figura di Ciro Smiraglia (nipote del defunto Michele Zaza e referente per le attività “economiche” del clan sulla capitale) e i suoi stretti congiunti, hanno infatti - nell’ambito dell’attività di Polizia giudiziaria, condotta unitamente alla Squadra mobile della Questura di Roma e interessato anche la Liguria e la Toscana – consentito di eseguire 16 provvedimenti cautelari nei confronti di soggetti appartenenti al gruppo “Smiraglia”, oltre ad aggredire significativamente il patrimonio del sodalizio napoletano.

L’edificio cormonese, che si trova al civico 54 di via Udine, aveva ospitato per 70 anni la stazione e la caserma dei carabinieri. L’Arma l’aveva lasciata nel 2007 per spostarsi nel più confortevole ex municipio di via Sauro dove attualmente si trova. In precedenza, sotto l’Austria, l’edificio aveva ospitato reparti della guardia di finanza e della gendarmeria. L’edificio era di proprietà di un cividalese che l’aveva venduto dopo che se ne erano andati i carabinieri a questa società che oggi è ritenuta dagli inquirenti legata alla camorra, che riteneva di riciclare i soldi della propria attività in operazioni immobiliari. Erano stati anche iniziati lavori per la sua ristrutturazione perché nel progetto si dovevano ricavare cinque unità immobiliari. Ma i lavori, oltre all’abbattimento nel cortile interno di una fabbricato che era stato utilizzato dall’Arma come garage, si erano ben presti fermati e lo stabile era attualmente vuoto e inutilizzato.

Tra gli immobili sequestrati operati dalla Direzione investigativa antimafia anche 4 alberghi situati a Roma: il Be llambriana, una grande struttura turistico-ricettiva in zona Aurelia, a 4 stelle su sei piani, con oltre 90 camere e suite, 5 sale meeting, un grande garage privato, due ristoranti (TerraMia e Posillipo), uno interno ed uno esterno a bordo piscina, e una spa attrezzata; l’Abitart in zona Piramide, albergo di design a 4 stelle, su 5 piani con 65 camere e l’annesso elegante e lussuoso ristorante-lounge bar Estrobar; il G Hotel e il Joy Hotel, due strutture alberghiere sulla Pontina all’altezza di Pomezia, il primo a 4 stelle con 56 camere , ristorante, sale meeting, il secondo a 2 stelle con 21 camere. Un locale notturno in pieno centro storico (il Moods in corso Vittorio Emanuele). Tra gli altri beni sequestrati, oltre al villaggio turistico sulla collina di Cogoleto (Genova) ( denominato Villa Beuca, con oltre venti ville a ridosso della costa ligure), anche 18 cavalli da corsa tra i quali figurano alcuni discendenti del notissimo purosangue “Varenne” , numerose auto e uno yacht di 23 metri ormeggiato a Porto Santo Stefano.

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