Cormons preferisce partorire al punto nascita di Palmanova

La chiusura del Punto nascita di Palmanova fa rizzare le antenne a Cormons. Lo fa con un’iniziativa promossa dal Pd cittadino alla quale parteciperà anche il sindaco della città stellata Francesco Martines: l’incontro pubblico intitolato “Stop alla chiusura del punto nascita di Palmanova” si svolgerà venerdì alle 18 alla Pizzeria Italia di via Friuli. Il motivo? I numeri dicono che i cittadini di Cormons guardano a Palmanova come una delle soluzioni preferite come ospedale nel quale far nascere i propri figli. Un dato dà l’idea precisa di cosa significhi l’ormai probabilissima chiusura del vicino punto nascita palmarino: su 39 bimbi nuovi nati registrati all’anagrafe cormonese nel 2018, ben 21 sono venuti al mondo nella città stellata. Significa che poco meno del 54% dei bimbi di Cormons nati lo scorso anno sono stati messi alla luce a Palmanova, una percentuale che da sola supera ogni altra vicina opzione (da Monfalcone a Udine fino alla più lontana Trieste e alla Sempeter d’oltre confine). Anche dopo la chiusura del Punto nascita di Gorizia.
Insomma, il problema c’è, anche perché storicamente, da quando partorire a Cormons non è stato più possibile (l’ultimo fiocco, in quel caso rosa, venne appeso all’ospedale cormonese il 30 giugno 1984), le mamme della città collinare si sono divise nella stragrande maggioranza dei casi tra Gorizia e Palmanova: entrambe sedi che, negli ultimi anni, sono venute meno o stanno per esserlo. Ne deriva così che per la città il problema di dove far nascere il proprio figlio sia nettamente più sentito che altrove: Monfalcone, unico punto nascita rimasto nell’ex provincia di Gorizia, dista circa 23 chilometri e una mezzora buona di automobile. Distanza che aumenta se si guarda all’altra opzione regionale più vicina se si esclude Palmanova, ossia Udine: 28 chilometri e, soprattutto in orario di punta, una quarantina di minuti abbondante per arrivare all’ospedale del capoluogo friulano.
Se si pensa che, fino a 35 anni fa, le cormonesi erano abituate a dare alla luce i propri bimbi nell’ospedale di viale Venezia Giulia, a pochi passi dalle proprie case, si capisce come negli anni sul tema ci sia stata una vera e propria rivoluzione che sicuramente ha allontanato sempre più il punto nascita per chi vive sotto il Quarin. Insomma, considerando come pochi anni fa l’amministrazione regionale Serracchiani abbia deciso di eliminare Gorizia, oggi Cormons rischia di sentire ancor più di altre comunità la scelta della nuova giunta regionale di chiudere Palmanova: e proprio per questo motivo il Pd cittadino e il sindaco dem di Palmanova Martines intendono aprire un dibattito anche nella cittadina cormonese sul tema del punto nascita palmarino che, se la giunta Fedriga non cambierà opinione, va verso l’addio per lasciare spazio alla riapertura di Latisana. «I numeri, i fatti e le leggi che i cittadini devono conoscere – si legge nel volantino che il Pd cormonese ha diffuso –. Il Super Ospedale di Fedriga non esiste. I migliori medici scappano da reti ospedaliere impoverite”, all’incontro della Pizzeria Pergola è prevista la partecipazione di alcuni consiglieri comunali di opposizione. —
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