Cormons, mercoledì si decide sulla riapertura della discarica

Convocata a Trieste la Conferenza dei servizi con la presenza di tutti gli enti interessati. Il sindaco Patat: siamo per la chiusura definitiva, in subordine chiediamo agevolazioni per la comunità
Di Matteo Femia
Bumbaca Gorizia Discarica Pecol dei Lupi © Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia Discarica Pecol dei Lupi © Foto di Pierluigi Bumbaca

CORMONS. Sarà il 31 luglio il giorno decisivo per le sorti di Pecol dei Lupi. Alle 10 di quella data infatti si svolgerà in Regione la Conferenza dei servizi che dovrà ascoltare le relazioni dei vari attori in campo nella vicenda per poi trarre le conclusioni e fornire alla giunta regionale un parere definitivo sul mantenimento della chiusura del sito (come auspicato dal Comune di Cormons e dalla Provincia) o sulla sua riapertura (come invece vorrebbe Newco Ambiente). Il Comune di Cormons si prepara a questa vera e propria battaglia finale mettendo sul tavolo tutta la propria contrarietà a un ipotetico riutilizzo, seppure solo temporaneo, dell'area alle porte della città. «Il parere della commissione tecnica sarà fondamentale: ascolterà tutte le istanze e le posizioni, compresa ovviamente la nostra - sottolinea il sindaco Luciano Patat - e noi cercheremo di motivare nei fatti il nostro pensiero: Pecol dei Lupi deve restare chiusa. Cormons ha già dato nei vent'anni passati in fatto di ambiente».

La relazione che Patat presenterà a sostegno della tesi di mantenimento della chiusura del sito è che in passato Pecol 0 - il primo lotto della discarica, esaurito da anni - abbia rappresentato un potenziale pericolo per la salute dei cittadini. «Negli anni successivi alla sua apertura l'area è stata bonificata e salvaguardata - sottolinea Patat - ma nei primissimi anni non sappiamo quanto l'allora sigillo del sottosuolo fosse efficace: insomma, c'è il ragionevole dubbio che nel primo periodo di apertura della discarica la tenuta dei teloni non fosse di elevata qualità come negli anni successivi. E proprio perchè i cormonesi hanno già subito il disagio della presenza di un'area simile a pochi passi da casa, è giusto che non continuino a patire: è vero che oggi non c'è alcun pericolo di inquinamento delle falde, ma è anche vero che gli odori provenienti dalla discarica in funzione sarebbero un problema per i cittadini. Chiederemo quindi che rimanga chiusa e che si parta immediatamente con la bonifica del sito». È una posizione che anche la Provincia condivide, ma è chiaro che ad essere decisivi saranno i pareri in materia di Arpa e Ass Isontina, i due enti che maggiormente hanno il polso della situazione da un punto di vista ambientale-sanitario.

C'è anche un piano B del Comune, nel caso in cui l'esito della consulta fosse sfavorevole. «Se non dovessero darci ragione, pretenderemo che il sito rimanga aperto per solo un anno. Non solo, chiederemo a Newco di svolgere alcuni interventi che possano dare dei benefici alla comunità». L'idea principale, avuta dall'assessore comunale all'Ambiente Lucia Toros, è quella di dotare il sito di uno spazio riservato al posizionamento di pannelli fotovoltaici che generino energia da utilizzare dalla comunità cormonese. «I pannelli potrebbero essere divisi a metà: il 50% dell'energia da loro prodotta potrebbe venir utilizzata da Newco, l'altra metà per la nostra comunità - evidenzia Patat -; appoggio pienamente questa proposta dell'assessore Toros. Ma ribadiamo: la nostra volontà è che il sito rimanga chiuso, e lo sosterremo con tutte le carte a nostra disposizione».

Ascoltato il parere di tutti, la commissione tecnica relazionerà poi la propria scelta finale alla giunta Serracchiani che non potrà non tenere conto nella decisione definitiva sulla riapertura o meno del sito (cosa che spetta unicamente ad essa), delle indicazioni arrivate dalla commissione stessa. Sarà un agosto molto caldo insomma sul fronte ambientale a Cormons.

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