Cormons, i Simonit vecchi maestri del pane

Sono gli unici che utilizzano ancora il forno a legna per rosette e filoni Il negozio di via Matteotti insignito con la targa d’oro di “locale storico”
Di Matteo Femia
Cormons 25 febbraio 2013 Panificio con forno a legna. Nella foto il forno di Franco Simonit. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Cormons 25 febbraio 2013 Panificio con forno a legna. Nella foto il forno di Franco Simonit. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

CORMONS. Sono gli ultimi "mohicani" cormonesi di un'arte quasi in via d'estinzione. I cugini Franco e Renato Simonit infatti sono tra gli ultimi panettieri rimasti che, nei loro laboratori situati rispettivamente nella centralissima via Matteotti e nella frazione di Borgnano, creano quotidianamente rosette e filoni grazie all'utilizzo del forno a legna. Una storia fatta di tradizione e amore per un'arte, quella del pane cotto nel forno a legna, che oggi è sempre più rara anche in provincia di Gorizia.

«Siamo in effetti rimasti in pochissimi a sfornare in questo modo il pane - conferma Franco Simonit - il forno a legna della mia attività risale all'immediato secondo Dopoguerra: lo acquistò mio padre ed ha sempre proseguito a funzionare nei decenni successivi, arrivando fino ad oggi ancora in ottime condizioni. Non è facile gestire una struttura simile: serve tantissima legna ogni giorno, in relazione alla quantità di pane da produrre. Possono bastare anche solo 50 chili in un giorno, ma al sabato o nei giorni di maggior necessità, per alimentare il forno può essere necessario anche più di un quintale di legna. Io e mio cugino Renato proveniamo da una famiglia che da generazioni fa questo mestiere». Tanto che il negozio Simonit di via Matteotti è una delle attività insignite della targa d'oro di "locale storico" della città.

«Gestire un forno a legna non è semplice, serve cura e attenzione ai particolari - conferma il cugino Renato, che gestisce uno degli ultimi empori rimasti nella frazione di Borgnano - ma assieme a mia moglie da una vita facciamo il pane in questo modo: il nostro forno a legna è leggermente più recente rispetto a quello di mio cugino Franco. Mio padre lo comprò alla fine degli anni Cinquanta, una decina di anni dopo rispetto a quello che attualmente è utilizzato da Franco: ogni giorno produciamo diversi chili di pane per diversi utenti provenienti da tutto il circondario». Proprio nei giorni scorsi ha temporaneamente chiuso l'attività un'altra panetteria che nella Destra Isonzo sfornava da decenni pane grazie al lavoro di un forno a legna: gli Iordan di Capriva però riapriranno l'attività a partire da marzo dopo aver svolto un'opera di rinnovamento e manutenzione dell'intero locale e dei macchinari con i quali operavano. Per proseguire così in un'arte, quella della produzione del pane, che vede impegnati nell'area tra Cormons e Capriva altre rinomate attività come quelle dei Battistutta, dei Bonelli, dei Bon, dei Coretti e dei Nadalutti.

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