Cormons, cassonetti stracolmi tombe ostaggio dei rifiuti
CORMONS. Cassonetti ricolmi di fiori marciti e immondizia varia, bagni pubblici col rubinetto lasciato aperto, proteste vibranti di chi vi si reca a pregare sulla tomba di un proprio congiunto. Il cimitero di Cormons in questi giorni non offre certamente uno spettacolo degno di un luogo in cui dignità e rispetto dovrebbero essere la priorità.
Facendo un giro nel camposanto cormonese infatti ciò che balza agli occhi è l'assoluto abbandono in cui versano (si presune da diverse settimane) i cassonetti dei rifiuti dislocati all'interno di tutto il vasto perimetro: pieni di rifiuto umido come fiori ormai rinsecchiti o marci e verde che un tempo fungeva da ornamento alle tante tombe presenti.
Ma ci sono anche dei sacchetti di plastica: e, proprio come spesso si nota in alcuni servizi televisivi riguardanti alcune grandi città invase dai rifiuti, una mole di immondizia enorme che si accumula nei pressi del cassonetto stesso.
Segno che con ogni probabilità dalla ricorrenza dell'1° novembre, quando il cimitero appariva in ordine per la giornata in cui tutti come da tradizione si recano a portare omaggio ai propri congiunti che non ci sono più, nessuno è più intervenuto a rimuovere i rifiuti dai cassonetti. Che, trovandosi spesso e volentieri in prossimità delle tombe, diventano un accumulo di immondizia che in qualche caso va a toccare proprio le vicine sepolture.
Insomma, uno spettacolo indegno: se in altri periodi dell'anno più piovosi di questo come le prime settimane di primavera e l'inizio autunno in passato era emerso il problema degli sfalci (oggi, va detto, non c'è perché il verde è tagliato ed in ordine un po' ovunque nel camposanto), ora l'attenzione si sposta proprio al capitolo rifiuti.
Sono una decina i cassonetti presenti in tutta l'area cimiteriale, e quasi tutti sono stracolmi di immondizie: «È una vergogna - sottolinea un cormonese recatosi a porre un fiore sulla tomba di un parente -: non è tollerabile che si permetta di gestire il cimitero in questo modo, facendo accumulare i rifiuti dentro e fuori i cassonetti per settimane. Qui è evidente che nessuno interviene da tempo».
Ma non c'è solo la questione dei bidoni: entrando nel bagno del cimitero infatti si scopre come la situazione non sia certo idilliaca nemmeno qui. Nessuno pretende di specchiarsi sul pavimento, ovviamente, ma un minimo di accortezza in più non guasterebbe: chissà da quanto infatti l'acqua scorreva indisturbata dal rubinetto all'entrata.
Ci abbiamo pensato noi a girare la manopola e a interrompere il flusso d'acqua, che, è giusto sottolineare, viene pagato con soldi pubblici. Può senza dubbio essere colpa di qualche utente che, recatosi nei gabinetti, poi si è dimenticato di chiudere il rubinetto una volta lavatosi le mani, e allora è indubbiamente una questione di senso civico mancante: ma anche se fosse così, maggior controllo da parte di chi ne è deputato non guasterebbe.
«Il cimitero va curato lungo tutto l'arco dell'anno - è il commento di un altro cormonese - non solo in prossimità della ricorrenza dei defunti». Una richiesta che, ovviamente, chi protrsta gira al Comune. Chi di dovere intervenga: quei cassonetti dai quali debordano rifiuti di ogni tipo accanto alle tombe, beh, proprio non si possono guardare.
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