Coppia di Trieste fermata sul Carso, Lubiana conferma: coinvolti nostri militari
LUBIANA. Ora è ufficiale: erano militari dell’esercito sloveno i due uomini in divisa che hanno intimato l’alt, il 7 maggio, a un 32enne triestino e alla sua ragazza, che durante un’escursione in Val Rosandra avevano sconfinato nelle vicinanze di Mihele, nei pressi di Cosina. La conferma definitiva è arrivata nella mattinata di oggi, mercoledì 15 luglio, dalla riunione della Commissione parlamentare per il controllo dei servizi di sicurezza presieduta da Matjaz Nemec, che ha preso visione della relazione presentata dal servizio di informazione di sicurezza del Ministero della Difesa sloveno.
L’ episodio era stato rivelato un mese fa dal Primorski Dnevnik, diventando un caso mediatico e diplomatico, con richiesta di chiarimenti da parte della Farnesina: secondo il racconto della coppia, infatti, al primo contatto ravvicinato uno degli uomini in divisa aveva puntato il fucile.
Dalla riunione della Commissione è emerso oggi che la coppia di triestini (entrambi con doppia nazionalità, italiana e slovena) è stata effettivamente fermata, quel giorno, da due soldati. Ma quando gli è stato chiesto se uno dei militari abbia puntato il fucile, Nemec ha precisato di non poter rispondere: sull’accaduto, in questo momento, sono in corso accertamenti da parte della Procura di Capodistria. Insomma, la dinamica resta ancora da chiarire. Si tratta comunque già di un passo avanti importante, soprattutto considerando che, inizialmente, a fronte dell’interessamento del ministero degli Esteri italiano, da Lubiana erano arrivate smentite circa la presenza di membri delle forze armate quel giorno. Tanto che era spuntata l’ipotesi che si fosse trattato di paramilitari.
Oggi Nemec ha speso parole tutt’altro che tenere nei confronti di quei ministri, e dello stesso premier, che avevano messo in dubbio la ricostruzione dell’accaduto fornita dal Primorski, auspicando che sappiano «giustificarsi» sia nei confronti dei due cittadini italiani che dello stesso quotidiano triestino. I lavori della Commissione sono stati aggiornati a settembre.
Nel pomeriggio il Ministro della Difesa Matej Tonin ha ribadito le proprie certezze: i due soldati (uno di loro, tra l’altro, è un veterano decorato) hanno operato secondo i loro compiti e nessuno ha puntato il fucile. —
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