Coppia assalita in casa in via Flavia, due arresti
TRIESTE I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trieste hanno messo agli arresti domiciliari, su ordinanza del Gip del Tribunale, due uomini, uno dei quali (R.M. le iniziali) ritenuto responsabile della rapina compiuta la scorsa estate nell'abitazione dei Stransciach coniugi in via Flavia, l'altro (M.K.) uno dei presunti ricettatori. Altre due misure cautelari non sono state eseguite poiché i destinatari si trovano all'estero, tra Bosnia e Serbia. Un quinto è indagato a piede libero per avere ricoperto un ruolo minore nella vicenda.
Il 25 agosto 2015 i due anziani coniugi erano stati sequestrati e rapinati all'interno della loro abitazione, in via Flavia, nella periferia di Trieste. I rapinatori, due giovani stranieri, dopo averli immobilizzati con nastro da imballaggi, minacciati con una pistola e malmenato l'uomo, avevano rubato preziosi per un valore di alcune migliaia di euro.
Durante gli accertamenti dei Carabinieri era stato recuperato il nastro adesivo e, in un'area boschiva sul retro dell'abitazione, un giravite, due cappellini e una pistola a salve.
Dai riscontri sull'arma, i militari sono riusciti a risalire a una cittadina serba di 32 anni, residente a Trieste, cui era stata sequestrata e poi restituita nell'ambito di un'altra indagine. Tra le sue conoscenze figuravano gli indagati, risultati coinvolti nella rapina e nella ricettazione della refurtiva.
La rapina è stata materialmente commessa da S.R., bosniaco classe 1985 e un complice non identificato, che risultano essere fuggiti in Bosnia immediatamente dopo i fatti.
La pianificazione del reato è stata resa possibile grazie alle informazioni fornite da M.B., croato, e R.M., serbo, entrambi 30enni, ex dipendenti dell’azienda di famiglia delle vittime, licenziati nel 2014 a causa di contrasti in ambito lavorativo. R.M. ha anche partecipato attivamente alla rapina facendo da “palo”, proprio in virtù del fatto che conosceva le abitudini dei due coniugi.
Le attività investigative hanno inoltre consentito di chiarire il ruolo di altri due indagati, V.M. e M.K. La prima ha fatto da “basista”, custodendo la refurtiva e il secondo, cittadino serbo che vive a Trieste, si è occupato della ricettazione dei monili immediatamente dopo la rapina.
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