Copertoni, bidoni e un boiler trovati in una grotta a Prosecco
TRIESTE Esattamente 63 sacchi neri di rifiuti vari, ferraglia di tutti i tipi e un forno. Aggiungiamoci pure due batterie d’automobile, vetri, bidoni e vario materiale edile. E perché no, un boiler e quattro copertoni. Ecco quindi che il menù offerto dall’area della grotta “presso Prosecco” è stato decisamente ricco per i volontari di Sos Carso tornati in azione per ripulire (gratuitamente) il territorio triestino. Complessivamente sono tre le uscite ecologiche compiute nell’anfratto di Prosecco, otturato da circa 40 anni.
«Per ora abbiamo trovato l’apertura della cavernetta presente nella grotta, che dovrebbe essere integra dai rifiuti data la sua posizione, cavernetta che sicuramente riapriremo nella prossima uscita. Siamo al 40% del lavoro. Abbiamo scavato 4 metri in profondità (dei 9,5 totali della grotta, ndr) tra terra, rifiuti e materiali edili», racconta il portavoce di Sos Carso Cristian Bencich. La pulizia, organizzata assieme ai soci della Società Adriatica di Speleologia, ha visto tra l’altro il rinvenimento di un vero e proprio reperto storico: una lattina di Coca Cola dei Mondiali di calcio svoltisi in Argentina nel 1978.
Ma i volontari di Sos Carso sono entrati in azione anche a Borgo San Sergio. Nell’area delle “cascatelle” sono stati trovati circa 30 metri cubi tra ferraglia, plastiche, coperture in vetroresina e materiale edile, oltre a 38 pneumatici, cinque bidoni, due forni, due boiler, mobili, tavoli e altro materiale ancora per un totale di 33 sacchi neri di rifiuti piccoli vari. In occasione della manifestazione mondiale del Word Cleanup Day 2019 la giornata ha visto in prima linea i volontari di diverse associazioni quali Trieste Senza Sprechi, Trieste Altruista e pure l’associazione ambientalista “Eugenio Rosmann” di Monfalcone. Una giornata veramente impegnativa, ma anche ricca di soddisfazioni per i 40 partecipanti. Anche se il lavoro non è stato ancora del tutto completato, tanto che per il futuro immediato, l’associazione ambientalista apolitica ed apartitica ha già le idee chiare come racconta il cofondatore di Sos Carso Furio Alessi: «Per ultimare il lavoro possiamo tranquillamente dire che ci vorranno ancora almeno altre due uscite. In questo momento siamo circa a un 70% del lavoro fatto. Onestamente non pensavamo di trovare così tanti rifiuti nascosti tra il verde. Ancora un grande grazie a tutte le persone che hanno deciso di investire il loro tempo e le loro forze».
Il lavoro di Sos Carso si inserisce in una vasta azione capillare sul territorio provinciale di Trieste. Pulizia di grotte, doline, boschi, ma non solo. L’associazione si è contraddistinta per la rimessa a nuovo di qualche manufatto, come la vedetta Slataper di Santa Croce e la vedetta d’Italia vicino al santuario di Monte Grisa. «Noi ci mettiamo la buona volontà e il nostro tempo, certo è che – conclude Bencich – questi lavori continuano a basarsi sul volontariato. Confidiamo sempre che le istituzioni pubbliche possano supportarci». —
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