CoopCa senza liquidità, scatta il concordato
UDINE. La Coop Carnica ha presentato ieri domanda di concordato preventivo al Tribunale di Udine. Schiacciata tra la crisi e la richiesta di rimborso da parte di alcuni soci. Richieste cui la CoopCa non è in grado di rispondere, per questioni di liquidità. Il Cda ha quindi scelto la via del concordato in bianco, per congelare la situazione, preservare il patrimonio e ottenere dal giudice un po’ di tempo per presentare una proposta e un piano ai creditori. È una tegola per il sistema delle cooperative in Friuli, ma non solo. Sergio Bolzonello segue da vicino la situazione. La giunta regionale ha aperto un tavolo di crisi e attivato una procedura di revisione straordinaria della situazione finanziaria e patrimoniale.
CoopCa, che ha nominato come consulenti l’avvocato Andrea Cabrini e il commercialista Maurizio Variola, al 31 dicembre 2013 aveva un fatturato di 106 milioni con 12 negozi in provincia di Udine, sei a Pordenone, uno a Trieste, due a Padova, sette a Treviso, quattro a Venezia e tre a Vicenza. I soci della cooperativa sono circa 10 mila, mentre 650 è il numero di dipendenti distribuiti su 41 punti vendita tra Friuli Venezia Giulia e Veneto. I soci che possiedono un libretto di deposito sono poco meno di 3 mila (2.949) per un ammontare del prestito sociale che supera i 30 milioni. Con la presentazione del ricorso al concordato in bianco la situazione è cristallizzata. Congelata. Bloccata. Chi nell’ultimo periodo ha voluto riavere i propri soldi non è stato accontentato. E quando le richieste sono state troppe il Cda ha scelto la strada del Tribunale, per provare a restare in piedi.
L’esigenza dei soci con ogni probabilità ha fondamenta anche emotive. Nasce dal crac di Cooperative operaie, che ha un “buco” di 103 milioni, 600 dipendenti in bilico e 17 mila soci con il cerino in mano. La Procura di Trieste - che sta indagando per bancarotta fraudolenta - ha chiesto il fallimento di Coop operaie e la procedura è stata congelata con la nomina del commissario giudiziale che sta elaborando un piano di salvataggio dei negozi e dei fondi dei soci prestatori. Una situazione molto diversa da CoopCa, ma che ha avuto riverberi anche in Friuli e ha influito sulle richieste di rimborsi.
Con il ricorso al concordato in bianco anche alla Coop Carnica arriverà un commissario giudiziale (che sarà nominato dal giudice), ma non per la gestione della società che resta nelle mani del Cda. La situazione congelata del patrimonio e dei depositi dei soci, invece, avrà un termine tra i 60 e i 120 giorni, lo deciderà il giudice. E quello stabilito dal Tribunale sarà tutto il tempo che i vertici di CoopCa avranno per decidere come proseguire, se, ad esempio, come e in che termini ristrutturare il debito. «L’amministrazione regionale sta seguendo con grande attenzione la situazione di difficoltà della Coopca, su cui è già aperto un tavolo di crisi, ed è pronta ad attivare tutti gli strumenti a sua disposizione per salvaguardare il prestito sociale e l’occupazione. Siamo consapevoli – commenta Bolzonello – della necessità di conservare il valore di una cooperativa che rappresenta un’importante realtà economica, occupazionale e sociale per la Carnia e che offre, nello stesso tempo, un servizio essenziale per i residenti sul territorio».
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