Coop Operaie: «Salvataggio in 5 settimane». Il Tribunale concede la proroga
Il Tribunale fallimentare di Trieste ha concesso la proroga di cinque settimane all'amministratore giudiziale di Cooperative Operaie, l'avvocato Maurizio Consoli, per consentire di portare a termine le misure per il superamento della crisi aziendale. La decisione è stata depositata stamani dal collegio giudicante, presieduto da Arturo Picciotto e composto da Daniele Venier e Riccardo Merluzzi.
Le cinque settimane - cioè fino a inizio dicembre - erano state chieste da Consoli per poter definire l’acquisizione da parte delle Coop Nordest, ma anche per dare speranza ai 600 lavoratori e ai 17mila soci che hanno versato i loro risparmi nelle casse del prestito.
Ieri nell’aula al pianterreno del palazzo di giustizia, Consoli aveva illustrato la grave situazione dell’azienda la cui perdita globale ammonta a oltre 30 milioni di euro e con il peso di un debito verso i soci di oltre 103 milioni di euro Ma soprattutto, l’amministratore giudiziario aveva illustrato al collegio (presieduto da Arturo Picciotto e composto da Daniele Venier e Riccardo Merluzzi) i piani, o meglio le ipotesi di intervento per il superamento della grave crisi aziendale.
I pm Federico Frezza e Matteo Tripani, i magistrati titolari del fascicolo hanno chiesto ai giudici civili di attivare l’esercizio provvisorio delle Coop Operaie affidandolo all’avvocato Consoli dopo aver esautorato il vecchio management presieduto da Livio Marchetti. Hanno condiviso la richiesta dell’amministratore giudiziario chiedendo anche la conferma della sospensione dalle funzioni dell’ex presidente delle Coop operaie. All’udienza era presente anche il procuratore capo Carlo Mastelloni.
Questa dunque la richiesta di Consoli: bocce ferme e rinvio della decisione sull’istanza di fallimento per dare il tempo al commissario giudiziale di impostare correttamente l’intervento di risanamento facendo entrare nel gioco le Coop Nordest con un impegno finanziario di 80 milioni di euro, come emerge dalla relazione che ieri è stata depositata e che il Piccolo aveva già anticipato nei giorni scorsi.
Nessuna dichiarazione ieri mattina da parte dell’amministratore giudiziario, che si è limitato a inviare nel pomeriggio una nota di poche righe: «Abbiamo illustrato la relazione consegnata venerdì scorso e redatta con la collaborazione del coadiutore, dottor Piergiorgio Renier. L’Amministrazione giudiziaria è ora in attesa della decisione del Tribunale». Al termine dell’udienza se n’era andato velocemente dribblando i giornalisti.
Ma a «parlare» è il piano di risanamento riportato sommariamente all’interno della relazione di Consoli e Renier che è parte degli atti del procedimento. Il commissario Consoli fa riferimento a un incontro avvenuto lo scorso 20 ottobre con il presidente delle Coop Nordest Paolo Cattabiani, il vicepresidente Dino Bomben e alcuni funzionari e consulenti del colosso emiliano. In questa riunione - scrive l’amministratore - «si è delineata una ipotesi di intervento della Coop Nordest diretta ad acquisire, anche con l’intervento di un altro soggetto - la società Cia di Forlì alla quale fa capo il marchio Conad - i rami d’azienda rappresentati da 35 punti vendita e dai principali immobili delle Cooperative operaie e anche delle controllate Cotif e Folium».
Nella relazione si parla poi della necessità di «collocare anche l’immobile adibito a galleria commerciale all’interno delle Torri d’Europa». Questa operazione, secondo Consoli, consentirebbe un corrispettivo di 70-80 milioni di euro. «Se questa ipotesi di intervento trovasse completa attuazione - si legge ancora nella relazione - appare realizzabile una prospettiva di pagamento dei debiti in termini molto significativi». Per tentare questa strada, ha detto Consoli ai giudici, occorrono cinque settimane.
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