Coop operaie, cade il tabù dell’orario spezzato Negozi sempre aperti
Per le Cooperative Operaie cade un altro tabù. Fino ad oggi a rimanere aperto ad orario continuato, senza pausa pranzo, era solo ill supermercato all’interno delle Torri d’Europa; ora lo stesso orario viene adottato anche per altri due punti vendita del centro: quelli di piazza San Giovanni e di via del Teatro Romano. Negli ultimi anni le Cooperative Operaie di Trieste, Istria e Friuli erano le uniche – tranne che per il supermercato del centro commerciale di via D’Alviano - a tirare giù le serrande ogni giorno alle 13 per poi riaccogliere i clienti in qualche caso alle 16 in altri addirittura alle 17. Un’impostazione mal digerita dai clienti da sempre sorpresi di trovare quelle porte sbarrate in tempi in cui, proprio nella pausa pranzo, molti cittadini approfittano per fare velocemente la spesa o di comperare qualche cosa da consumare in velocità in ufficio.
«E’ proprio per andare incontro alle esigenze dei clienti che abbiamo deciso di introdurre questo cambiamento», spiega il direttore generale delle Coop, Pier Paolo Della Valle. Un cambiamento che avviene ad un anno esatto dall’introduzione delle aperture domenicali per i sei punti vendita di piazza San Giovanni, via del Teatro Romano, piazza Puecher, Largo Barriera, Cavana e Muggia. «E’ stata una scelta vincente, apprezzata dai clienti e che sta dando buoni risultati», osserva il direttore. «Stiamo esaminando la possibilità – aggiunge - di adottare lo stesso orario in altri supermercati. Le abitudini dei clienti sono cambiate negli anni e noi abbiamo l’obbligo di adeguarci e di assecondare certi bisogni». Era prevedibile che alcuni dipendenti però storcessero il naso si fronte a orari più estesi. I due supermercati coinvolti nel nuovo progetto reggono anche l’apertura domenicale dalle 9 alle 13. «Chiederemo un incontro per capire come vengono gestite queste nuove aperture a tutela dei lavoratori, – anticipa Andrea Blau della Fisascat Cisl – e per conoscere la copertura delle ore supplementari che ne derivano». «E’ ovvio che in momenti di crisi l’azienda fa dei tentativi di miglioramento, – avverte Maria Giovanna D’Este di Ugl terziario – l’importante è che ampliando gli orari venga tenuto conto del fabbisogno e della volontarietà dei dipendenti. Per molti lavoratori rappresenta la possibilità di guadagnare un po’ di più, - valuta la sindacalista – per altri è un problema. In questo caso si facciano contratti di altro tipo dando la possibilità di lavorare qualche ora settimanalmente a gente disoccupata». «Noi facciamo sviluppo – osserva Della Valle – chi si lamenta è bene abbia un occhio di riguardo a quanti invece sono alla ricerca di un lavoro o chi invece non si vede retribuire con regolarità lo stipendio». Le aperture no-stop partono in via sperimentale in due punti vendita sistemati in zone strategiche, vicine a molti uffici, a servizio di zone pedonalizzate, centrali. E’ presumibile che se la novità darà buoni risultati le Coop punteranno ad ampliare l’orari odi apertura anche in altri supermercati. «Il nostro obbiettivo – spiega Angelo La Rocca – è quello di fare sistema dando sempre maggior servizio ai clienti. E questo salvaguardando i posti di lavoro, creandone se possibile di nuovi e mantenendo il fatturato». Un modo per fornire un volano economico a punti vendita più piccoli che possono avere come punto di forza proprio la flessibilità d’orario. Cresce nel tempo anche l’impegno di Coop a sostegno della comunità. «Lo facciamo su diversi fronti, - spiegano i dirigenti .- a partire dalla lotta alla povertà. Nel 2012 - 2013, in particolare, il nostro impegno è cresciuto, e si è rivolto verso Associazioni, Onlus e Fondazioni che in Regione portano avanti progetti importanti».
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