Coop, Marchetti rivuole le Srl immobiliari

Istanza di dissequestro delle quote di Cotif e Folium. Ma sono controllate al 100% dalla capogruppo, di cui non è più presidente
Di Piero Rauber
Foto Bruni 22.10.14 Supermercato Coop delle Torri Europa
Foto Bruni 22.10.14 Supermercato Coop delle Torri Europa

È un po’ come rivolere le chiavi di un paio di auto che, però, sono caricate su una bisarca le cui chiavi, invece, non tornano indietro. Sembrano esserci più questioni di principio giuridico di più ampio respiro insomma, che di stretta sostanza, alla base dell’istanza di dissequestro delle quote di Cotif e Folium, cioè le due Srl immobiliari del gruppo Coop operaie, presentata al Tribunale del riesame dall’ex presidente del Cda delle stesse Coop operaie, Livio Marchetti, attraverso il suo avvocato, il professor Alfredo Antonini.

Marchetti, in effetti, è il presidente dei consigli d’amministrazione di Cotif e Folium, società partecipate proprietarie in larga misura del patrimonio immobiliare delle Coop operaie - da buona parte delle Torri d’Europa fino agli altri punti vendita, oggetto della trattativa di cessione in corso con le Coop Nordest e più in generale con il sistema cooperativo “rosso” che gira attorno alla LegaCoop nazionale di Bologna - ma sono a loro volta di proprietà al 100% delle Coop operaie medesime. La cui amministrazione però, dallo scorso 17 ottobre, non fa più capo a Marchetti bensì all’avvocato Maurizio Consoli, il quale è stato nominato commissario giudiziario dal Tribunale, in risposta all’istanza di fallimento presentata dalla Procura, e come tale sta trattando proprio con il sistema cooperativo riconducibile alle Coop Nordest, mettendo sul tavolo lo stesso patrimonio immobiliare delle Coop operaie. Folium, in particolare, figura già in pegno con tale sistema cooperativo a garanzia dei due prestiti-ponte di giugno e settembre per sette milioni di euro ricevuti dalle Coop operaie per far fronte allora a problemi di liquidità che si stavano facendo sempre più incombenti. Un circolo senza uscite che sa di paradosso dunque, ma che evidentemente, se l’iter giudiziario della richiesta di dissequestro continua ad andare avanti, tanto paradosso non sarà. Lana caprina, al limite.

L’udienza decisiva del Tribunale del riesame, presieduto per questo caso dal presidente Tribunale penale Filippo Gulotta, si sarebbe dovuta tenere ieri. Gli stessi giudici del riesame l’hanno aggiornata a lunedì prossimo, per poter approfondire ulteriormente i documenti. Il provvedimento di sequestro preventivo delle quote delle due partecipate immobiliari (firmato dalla Procura e convalidato dal gip nei giorni in cui si stava mettendo in moto la “macchina” del commissariamento della capogruppo, per evitare che i cda di Cotif e Folium potessero assumere in quel preciso momento decisioni eventualmente contrarie alla piega dell’amministrazione giudiziale) risulta quindi in sostanza già “superato” dagli eventi. Però rientra in una partita più grande, in quella che può essere vista come la battaglia di Marchetti a propria difesa davanti alle accuse penali che i pm Federico Frezza e Matteo Tripani gli muovono. A lui come amministratore ufficiale delle Coop, e ad Augusto Seghene come amministratore di fatto.

«Sono assolutamente fiducioso che il Tribunale del riesame riconoscerà la mancanza di ogni presupposto alla base del provvedimento impugnato, decretando il pieno e legittimo ripristino delle amministrazioni delle due società. Il sequestro implicava il paventato pericolo che Marchetti potesse compiere azioni pregiudizievoli per Cotif e Folium, fatto che io stesso ho assicurato ad ogni interlocutore per conto del presidente, e sono pronto a ribadire in Tribunale, che non potrà succedere», interviene il professor Antonini prima di allargare il tiro delle proprie considerazioni: «Siamo di fronte a provvedimenti erronei sotto ogni punto di vista, a cominciare dal fatto che si stia indagando per bancarotta in assenza di un fallimento dichiarato. È fuori dal codice. Sarebbe come parlare di omicidio in presenza di una persona ferita in un incidente stradale ma che si confida, nello stesso momento in cui si parla di omicidio, di poter salvare».

@PierRaub

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