Coop, la resa della vecchia dirigenza

Via i cda delle controllate Cotif e Folium presieduti da Marchetti. Quasi tutti dimissionari: per Della Valle revoca d’ufficio
Un supermercato Coop
Un supermercato Coop

I nomi e i cognomi dell’ex presidente delle Coop operaie Livio Marchetti e di colui che gli è stato vicino come un’ombra nell’ultimo decennio di gestione fino al commissariamento del 17 ottobre, ovvero Augusto Seghene, sono scomparsi nelle ultime ore, insieme a quelli di altri fedelissimi, dalla faccia della galassia, più che da quella terra, delle stesse Coop operaie. E qui, per galassia, s’intende il complesso delle società partecipate in cui il sistema di potere riconducibile appunto a Marchetti e Seghene, indagati per bancarotta dalla Procura, si era ramificato e sedimentato nel tempo. Partecipate i cui cda, infatti, in parte sono stati appena azzerati o, come minimo, decapitati. Le due immobiliari Cotif e Folium, in particolare, presiedute fino a lunedì scorso da Marchetti, hanno adesso il commercialista Stefano Gropaiz come amministratore unico. La Reparto 7 invece, fornitore unico d’ortofrutta di tutta la rete delle Operaie, perde a sua volta il suo storico presidente, che era proprio Seghene.

La resa della vecchia guardia

Con l’eccezione dell’ex direttore generale Pier Paolo Della Valle per cui l’amministratore giudiziario della capogruppo Maurizio Consoli ha disposto per intanto una revoca d’ufficio (e d’imperio) nella Folium, tutti i componenti dei vari consigli d’amministrazione cui lo stesso Consoli ha inteso finora mettere mano hanno rassegnato le loro dimissioni, rispondendo in sostanza a un suo invito. Consoli d’altronde è il gestore, per conto del Tribunale, delle Coop operaie: la figura che controlla, di fatto e di diritto, le controllate. Siamo alla resa insomma, ancorché indotta, della vecchia guardia. Una resa che arriva nei giorni in cui proprio il Tribunale ha dato a Consoli altri due mesi (più altrettanti, eventualmente) per presentare il definitivo piano di salvataggio e vendita degli asset aziendali sotto forma di «proposta di concordato preventivo».

Le due immobiliari

Il passaggio-chiave risale in effetti a martedì, all’indomani del via libera del Tribunale al percorso anti-fallimento prospettato dal commissario. È il giorno in cui l’avvocato Consoli ha convocato nello studio del notaio Alberto Giarletta le assemblee di Cotif e Folium, ovvero le due Srl immobiliari partecipate al 100% dalle Coop operaie, i veri strumenti giuridici per poter trattare con Coop Nordest e Conad la cessione di buona parte dei negozi attivi su suolo italiano e con una catena croata la cessione dell’ipermercato di Fiume. Al di là di GranDuino, che è proprietà diretta delle Coop operaie, la Cotif anzitutto possiede il magazzino vicino allo stadio Rocco e diversi punti vendita, oltre a detenere il 99% delle quote della Coop Trgovine doo Rijeka che è titolare appunto dell’iper di Fiume, mentre la Folium annovera dieci rami d’azienda e una parte rilevante del pezzo immobiliare più pregiato: le Torri d’Europa.

Ebbene: martedì le assemblee di Cotif e Folium (per quest’ultima erano collegati in videoconferenza i delegati del Ccfs, il Consorzio finanziario del sistema delle cooperative “rosse” che hanno in pegno le quote dopo i sette milioni prestati alle Operaie al crepuscolo dell’era Marchetti) oltre a deliberare un cambio dello statuto, introducendovi la figura dell’amministratore unico anche ai fini di un risparmio, hanno azzerato i rispettivi cda.

Le dimissioni di massa

Marchetti, presidente di entrambi, si è presentato nello studio Giarletta e ha rassegnato le sue dimissioni. Dal Cda della Cotif si sono dimessi gli altri tre membri: il quadro Pd Salvatore Dore, il segretario socialista Gianfranco Orel e lo storico direttore generale delle Operaie Marcello Canciani. Dal Cda della Folium si sono quindi chiamati fuori tre degli altri quattro consiglieri: Aldo Crevatin, Dario Parisini e l’uomo di punta di Sel Fulvio Vallon. Della Valle, che non era presente, non ha fatto pervenire alcuna comunicazione. E a quel punto ci ha pensato Consoli, formalmente il controllore della controllata, a revocarne l’incarico.

@PierRaub

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo