Coop, Istanza di concordato in dirittura

Imminente il deposito in Tribunale del piano anti-fallimento del commissario Consoli
Il supermercato Coop delle Torri d'Europa
Il supermercato Coop delle Torri d'Europa

Per il deposito dell’istanza di concordato preventivo in Tribunale, l’avvocato Consoli ha tempo per legge fino alla fine di questo mese. Ma è molto probabile che per la presentazione del cosiddetto piano salva-Coop (che passa ad ogni modo per la vendita di negozi e asset aziendali, e forse per la fine del marchio triestino) sia soltanto questione di giorni, anzi di ore, se è vero che il commissario già più di un mese fa aveva annunciato che avrebbe finito quel compito al più tardi entro metà marzo.

Una volta arrivata sul tavolo dei giudici, e una volta che questi l’avranno ritenuta “ammessa”, scatterà la fase decisiva. Consoli dovrà “convocare”, anche a mezzo stampa, soci e creditori per le informative e le relative “consultazioni”, dove vige il silenzio-assenso. Chi non partecipa, e non vota, è implicitamente d’accordo. A quel punto, come peraltro anticipato sempre da Consoli, verrà anche chiarito il quanto, il come e il quando a proposito dei rimborsi attesi dai titolari dei 17mila libretti di prestito sociale congelati dal 17 ottobre, nel momento in cui il Tribunale civile, su istanza dei pm Federico Frezza e Matteo Tripani, ha commissariato il Cda delle Coop operaie.

I soci prestatori dovrebbero dunque sapere se dovranno reclamare il 30% dei soldi coperto da una fideiussione di legge rivolgendosi a Banca Generali, o aspettare una percentuale più alta direttamente dall’amministrazione commissariale delle Operaie. Consoli, a questo proposito, a suo tempo si è sbilanciato prospettando per intanto una possibilità di recupero attorno ai due terzi verso giugno, luglio prossimi, eppoi si vedrà, senza certezze. Tutto, o quasi, dipenderà proprio dalle trattative di compravendita dei beni con le Coop Nordest, il sistema Conad o con chissà chi altro ancora. Il debito complessivo delle Coop operaie, al netto delle competenze dell’amministrazione giudiziaria, ammonta a circa 133 milioni di euro. Di questi 30 hanno la precedenza: sono quelli che spettano ai fornitori. Dei restanti 103 attesi dai soci prestatori, se la capacità realizzativa dalle alienazioni fosse per ipotesi di 88 milioni, come da totale delle perizie finora note, ne resterebbero scoperti 45. Di conseguenza, il recupero medio dai libretti si aggirerebbe sul 56,5%.(pi.ra.)

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