Coop in vendita, parte la gara da 54 milioni
Inizia il conto alla rovescia per la vendita dei rami d’azienda e degli immobili delle Cooperative Operaie. Il disciplinare di gara, firmato dall’amministratore giudiziario Maurizio Consoli e dall’amministratore unico delle società Cotif Immobiliare e Folium (interamente controllate dalle Coop), Stefano Gropaiz, fissa infatti come termine per la presentazione delle offerte le ore 12 del 3 giugno prossimo, alla Cancelleria fallimenti del Tribunale. La gara inizierà tre ore più tardi, alle 15 dello stesso giorno, nello studio dell’avvocato Consoli, alla presenza del commissario giudiziale Andrea Bonfini e dello stesso amministratore unico di Cotif Immobiliare e Folium.
L’avviso di gara, pubblicato sul sito delle Cooperative (e in estratto sul nostro giornale e su altri quotidiani), ha prodotto immediatamente un effetto positivo. Come informa l’avvocato Consoli, in base alle offerte giunte ieri, nessuno dei 23 punti vendita nella provincia di Trieste verrà chiuso. Ciò naturalmente non autorizza a fare ipotesi sul futuro del personale di questi rami d’azienda. E’ importante però sottolineare che l’esistenza di potenziali acquirenti per tutti i 23 punti vendita significa, nel caso (come sembra) vadano tutti venduti, importanti introiti nel quadro del futuro rimborso dei creditori e in particolare di chi aveva affidato alle Cooperative Operaie i propri risparmi.
Una seconda nota positiva riguarda l’acquisto di alcuni piccoli punti vendita da parte di dipendenti delle Coop. A suo tempo l’amministratore giudiziario aveva anticipato l’interesse di alcuni dipendenti in questo senso. Ieri lo stesso avvocato Consoli ha confermato che questo interesse si è concretizzato e che, in base ad offerte già pervenute, saranno probabilmente cinque i punti vendita di Trieste che verranno acquistati da personale delle Coop. Un fatto, questo, che lo stesso amministratore giudiziario giudica come elemento distintivo e di grande valore.
Su tutta la procedura di gara - che sarà articolata in lotti, legati all’eventuale mancata partecipazione a quello di partenza (che include tutti i punti vendita) - c’è ancora un punto di domanda. Per avere la certezza sullo svolgimento della gara bisognerà attendere qualche giorno. Com’è precisato infatti nel disciplinare, essa si terrà solo nel caso l’adunanza dei creditori - fissata da Tribunale per giovedì prossimo - approvi la proposta di concordato preventivo al quale le Cooperative sono state ammesse dallo stesso Tribunale il 20 marzo scorso.
Al centro della gara sono i 43 rami d’azienda (punti di vendita al dettaglio di prodotti alimentari e non), presenti nella regione, i relativi immobili di proprietà delle Cooperative, altri asset immobiliari diversi dai negozi, le merci presenti nei punti di vendita e nei magazzini centrali, e gli immobili commerciali e i rami d’azienda inseriti nel centro commerciale “Torri d’Europa”.
Di tutti i punti di vendita - dettagliati nella tabella a fianco - 25 (uno dei quali non attivo) sono situati in provincia di Trieste, cinque in quella di Gorizia, tre in provincia di Udine e dieci in quella di Pordenone.
Il prezzo-base complessivo per questi 43 rami d’azienda è stato fissato in 41.098.954 euro. La base di partenza per la parte mobiliare (arredi, attrezzatture di vendita, stock di merci) è invece di 13.010.314 euro. Il disciplinare di gara informa inoltre che i dipendenti attualmente in forza nei punti di vendita sono complessivamente 564, per i quali è prevista la procedura sindacale stabilita dalla legge 428/1990.
Le singole offerte dovranno essere garantite da una cauzione non inferiore al 10% o da una fidejussione dello stesso valore. Pur essendoci ancora un mese per presentarle , al momento, afferma l’avvocato Maurizio Consoli, le offerte pervenute sono in linea con quanto ci si attendeva, e anzi alcune sono migliorative rispetto ai valori originari.
Per tutti i lotti, si legge infine nel disciplinare, la scelta dell’aggiudicatario avverrà in base a una valutazione discrezionale, «che considererà il maggior ricavo complessivo, tenuto conto dell’affidabilità economico/imprenditoriale dell’offerente e dei livelli occupazionali garantiti».
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