Coop, il rosso sfiora 8 milioni Scende ancora il patrimonio

Negativi i dati del bilancio 2013 atteso all’approvazione delle assemblee dei soci La nota incoraggiante viene dall’aumento degli affiliati, «potenziali clienti nuovi»
Foto BRUNI Trieste 27 05 2011 Torri d'Europa
Foto BRUNI Trieste 27 05 2011 Torri d'Europa

La crisi continua a mordere il bilancio, e alle Coop di casa nostra - esaurito anni indietro il ricorso a plusvalenze immobiliari e finanziarie - non resta che continuare a svuotare la dispensa. In attesa - a questo punto nella speranza - che si possa salutare, e presto, l’epoca della risalita. Già perché, se così non fosse, la dispensa mica è infinita. Metafore a parte, per le Cooperative operaie di Trieste, Istria e Friuli è l’ora - come ogni inizio estate - della resa dei conti, nel senso che è l’ora in cui i conti vengono resi pubblici in vista dell’approvazione del bilancio: il 2013 delle Coop operaie, a questo proposito, si è chiuso con una perdita d’esercizio di 7 milioni e 876mila euro, quasi 3 milioni di rosso in più che nel 2012, quando il risultato del conto economico aveva fatto registrare un segno “meno” di 4 milioni e 987mila euro. In quell’anno il patrimonio netto, la dispensa, aveva subito conseguentemente un calo da 41 milioni e mezzo a 36 e mezzo. Quest’anno, e altrettanto conseguentemente, lo stesso parametro va giù da 36 e mezzo a 28,6. E ciò a fronte di un patrimonio netto che nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2013 - che esamina non solo la capogruppo bensì tutto il “mondo” Coop, società controllate comprese, e che segna una perdita d’esercizio di 8 milioni e 226mila euro - dai 14,7 del 2012 scende agli attuali sei milioni e mezzo. Uno scenario che impegna evidentemente ancor di più il management di fronte al «non faremo fusioni» e al «pareggio in tre anni» dichiarati nel giorno del varo del bilancio 2012.

A tutti i soci, più di mezza Trieste, è apena arrivata la convocazione alle assemblee territoriali, propedeutiche a quella generale. Le prime sono programmate tra mercoledì e venerdì, quella generale è “chiamata” per domenica 29, alle 11, al Mib. «In linea con le previsioni e con il piano industriale triennale», informa per intanto il Cda con una nota, il 2013 si chiude con «un passivo di 7,8 milioni. A fronte di un valore della produzione pari a 124,9 milioni» - per un «+1,3 milioni rispetto all’anno precedente, dato positivo collegato alla nuova apertura o ristrutturazione di quattro punti vendita in Fvg, che hanno permesso di aumentare il fatturato» - «il dato di chiusura di bilancio tiene conto di 103,9 milioni di uscite, e del costo del personale, pari a 24 milioni. Il margine operativo lordo è pari a -3,4 milioni, cui si somma la voce degli ammortamenti, generata dagli investimenti: l’apertura di GranDuino, la ristrutturazione di Basaldella, Grado e Altura». «A incidere - prosegue la nota - è anche il forte calo dei proventi finanziari dovuto a una diminuzione del prestito sociale (da 135,9 a 122,7 milioni e da 16.450 a 15.955 soci prestatori, ndr). La crisi sicuramente incide sulla capacità di risparmio dei soci. Su questo specifico tema, le Coop Operaie si stanno attivando, anche in collaborazione con il mondo cooperativo, per avviare una campagna informativa e di rilancio, al fine di valorizzare questo strumento di risparmio, competitivo con l’offerta degli istituti bancari. Per il futuro la Cooperativa sta lavorando a un progetto di economie di scala, che riguarda il settore dell’approvvigionamento merci: assieme al mondo delle cooperative e con l’Associazione delle cooperative di consumatori del Distretto adriatico, Accda, si stanno valutando importanti sinergie e alleanze».

Incoraggiamenti invece vengono dal numero dei soci: «Il bilancio 2013», dice ancora la nota, ne «evidenzia un marcato aumento: più 1.644 unità», per un +«1,46% che rappresenta una positiva e forte discontinuità con il passato. Si tratta di un indicatore importante per la Cooperativa, che indica un potenziale aumento di clienti». Quanto alle partecipate, «tra i dati rilevanti», la nota cita «la liquidazione della Grandi Iniziative Spa e l’acquisizione del 50% della San Dorligo Carni», che «ha permesso di consolidare e implementare l’attività di una storica società triestina». Ultimo capitolo della nota, il personale: «La media dei dipendenti nel 2013 è stata di 692 addetti, oltre il 95% dei quali con contratto a tempo indeterminato. Buona parte della forza lavoro è composta da donne: 410».

@PierRaub

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