«Coop da commissariare, ora intervenga Tondo»

Interrogazione di Alunni Barbarossa: il presidente della Regione spieghi in aula cosa intende fare per riportare la gestione della società nell’alveo dello statuto
Foto BRUNI Trieste 27 05 2011 Torri d'Europa
Foto BRUNI Trieste 27 05 2011 Torri d'Europa

Delle aule del Tribunale a quella della politica. Il consigliere regionale Stefano Alunni Barbarossa ha coinvolto il presidente della Regione Renzo Tondo nella vicenda che sta squassando le Cooperative operaie. Ha annunciato che presenterà oggi una interrogazione in cui tra l’altro chiede il commissariamento della società. Sulla situazione in cui si trovano le Coop, al cui vertice è insediato da anni il presidente Livio Marchetti, la Regione si sta occupando silenziosamente da almeno due mesi esercitando i poteri di controllo previsti dalla legge. La commercialista Lorella Torchio sta verificando quanto è stato scritto negli atti e nei bilanci.

Va aggiunto che l’ex assessore comunale Adeo Cernuta, che ha organizzato attorno a se un gruppo di amici per fare pressing sulle Coop, aveva presentato alla stessa Regione un documento, segnalando all’organo di vigilanza e controllo presunte irregolarità dell’attuale gestione in scadenza a fine estate quando i 110 mila soci eleggeranno il nuovo Consiglio di amministrazione.

L’interrogazione annunciata dal consigliere Stefano Alunni Barbarossa si inserisce in un’atmosfera di rapporti tutt’altro che facili all’interno delle Coop. «Voglio sapere dal presidente Renzo Tondo se intende commissariare le Cooperative operaie o assumere altri provvedimenti per riportarne la gestione nell’alveo dello Statuto sociale che, a mio giudizio, è stato ripetutamente disatteso se non violato».

L’iniziativa del consigliere regionale è diretta conseguenza di una recentissima delibera che nega ai soci iscritti a “circoscrizioni” diverse da quella di appartenenza, di prendere la parola nel corso dei lavori delel assemblee. Secondo l’avvocato Alunni questa delibera, presentata dal consigliere Augusto Seghene, già vicesindaco socialista di Trieste nei primissimi Anni Novanta, viola lo Statuto ma anche una recente presa di posizione ufficiale della stessa Regione. Finora infatti i soci appartenenti ad altre circoscrizioni territoriali delle coop, potevano prendere la parola in tutte le assemblee, ma non votare.

L’iniziativa di Augusto Seghene, di fatto - secondo il gruppo di Adeo Cernuta - tappa la bocca agli “oppositori”. Non consente loro di chiedere spiegazioni sulle poste di bilancio e sulla gestione complessiva. «Siamo pronti anche a ricorrere alla magistratura, purchè diritti fondamentali di trasparenza vengono a nostro giudizio violati».

Opposta la posizione del direttore generale delle coop Pierpaolo Della Valle. «Ogni assemblea circoscrizionale non può diventare un’assemblea generale. Le Coop sono organizzate territorialmente e ogni circoscrizione affronta il problema nel modo che i propri soci ritengono più opportuno. Non tappiamo la bocca a nessuno. Chi ne ha il diritto può parlare sempre. Poi si eleggono i delegati e il confronto avviene nell’assemblea generale. Anche noi peraltro ci siamo attivati con la Regione presentando un interpello su quanto sta accadendo. Le ispezioni di cui il gruppo Cernuta si fa paladino, avvengono ogni anno perché siamo iscritti sia alla lega delle Cooperative, sia alla Federazione. Ed entrambe esercitano i controlli. Se poi vogliamo parlare di magistratura, abbiamo anche noi i nostri avvocati, ma al momento non sbandieriamo le iniziative che stiamo per assumere o abbiamo già assunto...»

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