Convivenza, meglio stendere un contratto

In Italia le coppie di fatto sono circa un milione, fra unioni eterosessuali e omosessuali. Il Codice civile però non prevede il cosiddetto “contratto di convivenza”, capace di disciplinare i rapporti economici fra le persone che scelgono questo tipo di rapporto. A supplire a questa carenza normativa provvedono i notai, con la predisposizione di contratti atipici frutto dell’analisi delle diverse situazioni.
Sabato alle 10, in occasione della Giornata nazionale dedicata ai “Contratti di convivenza” organizzato dal Consiglio nazionale del Notariato, i notai di Trieste su iniziativa del locale Collegio daranno vita, in collaborazione con il Comune, a un incontro pubblico all’auditorium del Revoltella nel corso del quale verranno analizzati i vari aspetti del problema. «Parleremo dell’acquisto della casa – ha spiegato ieri la presidente del Collegio di Trieste, Paola Clarich presentando l’iniziativa – delle situazioni successorie, dei casi in cui uno dei componenti la coppia perda il lavoro e dei doveri di assistenza che subentrano nell’altro, delle problematiche legate all’eventuale scioglimento del rapporto. Ma saremo pronti a rispondere alle domande del pubblico».
Molto attento all’argomento si è dichiarato il sindaco, Roberto Cosolini: «Intendiamo informare i cittadini sulle diverse opportunità che la legge offre per risolvere le problematiche delle coppie di fatto, che rappresentano un fenomeno in costante crescita. Siamo sul piano dei diritti fondamentali dell'individuo, al cospetto di un tema di grande attualità sul quale si attende la definizione di un quadro normativo più completo. Si parlerà perciò dei beni comuni, della casa, della successione, di tutti gli argomenti che possono riguardare una coppia di fatto. Dialogheremo coi cittadini. In questo modo – ha concluso – contiamo di stimolare il legislatore a creare una disciplina ad hoc».
Clarich ha osservato che «la preventiva definizione dei rapporti fra i componenti le coppie di fatto riduce di molto la possibile futura litigiosità. Rivolgendosi a un notaio all’inizio della convivenza, si pongono le basi per evitare un domani il ricorso alle vie legali, con il coinvolgimento di avvocati e con le spese che una causa può comportare, senza pensare ai tempi lunghi della giustizia».
Sul costo dell’intervento di un notaio, il segretario del Collegio Alberto Giarletta ha affermato che «si deve vedere di volta in volta. Si può iniziare con un semplice parere verbale, che può anche essere gratuito – ha proseguito – per arrivare a contratti più o meno onerosi, in base alle singole realtà». Giarletta ha anche evidenziato che «secondo l’Istat dal 2007 al 2011 le convivenze di fatto sono raddoppiate, fino ad arrivare al milione di oggi».
Ugo Salvini
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