“Controsperimentazione” in via Mazzini
TRIESTE Una sperimentazione tira l’altra. Soprattutto se si tratta della pedonalizzazione di via Mazzini e la sperimentazione dell’amministrazione comunale che termina il 5 luglio non è stata proprio un successo. Con buona pace dell’assessore Elena Marchigiani. Paolo Rovis, capogruppo di Trieste Popolare, lancia un’altra sperimentazione assieme ai commercianti di Corso Italia non proprio allineati alla Confcommercio locale. Di sperimentazione in sperimentazione proviamo solo con i bus in via Mazzini e corso Italia eliminando totalmente il traffico privato. Un traffico pubblico locale a senso unico: in discesa verso le Rive in via Mazzini (da piazza Goldoni) e in risalito in corso Italia (da piazza Tommaseo). Nell’occasione di potrebbe anche sperimentare un’unica corsia centrale per i bus lasciando gli spazi lungo ai marciapiedi per le attività dei negozianti.
«Un compromesso al rialzo, una proposta di buon senso» spiega Rovis dalla sala giunta con il piglio dell’ex assessore che non ha mai smesso l’abito. E ora fa l’opposizione costruttiva. «Il mio giudizio sull’attuale sperimentazione è negativo. Non credo abbia dato i risultati che l’amministrazione si aspettava. Si è riusciti a scontentare un po’ tutti. Così faccio questa proposta di sperimentazione a costo zero visto che basta ripristinare le linee di bu preesistenti - dice Rovis - Si tratta di creare una specie di ring per il trasporto pubblico locale come avviene in molte città europee dove«le zone pedonali sono servite solo dai tram».
In questo modo si riuscirebbe a riportare in via Mazzini i cittadini che prima arrivano in bus e soprattutto liberare dal pesante traffico corso Italia. «Attualmente corso è divantato una tangenziale. Al semaforo sembra di trovarsi al casello di un’autostrada. Un pessimo biglietto da visita per un turista oltre che per chi ci lavora e vive. La situazione è diventata insostenibile. Che si aggiunge al calo di fatturato del 40% registrato da molti colleghi di via Mazzini» spiega il commerciante Pier Guido Collino, titolare di Rosini Calzature. «In corso Italia siamo costretti a chiudere le finestre per evitare il rumore e l’inquinamento. Non si può andare avnti con tre corsie a scorrimento veloce - spiega il farmacista Simone Barich della Farmacia Al Corso -. Ho raccolto le firme per pedonalizzare corso Italia. Questa proposta è un amediazione utile per evitare anche una danosa guerra tra commercianti». Con buona pace, in questo caso, di Franco Rigutti, vicepresidente di Confcommercio. (fa.do.)
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