Controlli triplicati in 12 mesi a Panzano

Non esiste un solo termine di paragone, questa è la verità. Cinque giorni prima della terribile morte di Šinisa Brankovic, il capocantiere bosniaco scivoltato su un foro da un’altezza di 18 metri al Capanno 42, mentre stava camminando su una griglia metallica che costituisce l’ossatura del controsoffitto, le Rsu di Fim, Fiom e Uilm pubblicavano un volantino per denunciare «una situazione similare a quella dell’incidente mortale accaduto a Ismail Mia nel 2011, precipitato da un’apertura a pavimento». Una tragica coincidenza. Agli sgoccioli di febbraio i sindacati avevano infatti individuato a bordo di una costruzione «lavorazioni svolte da ditte in appalto in prossimità di aperture a pavimento non protette e senza interdizione dell’area». Eppure, come dimostrano i dati portati da Fincantieri al tavolo convocato a metà settimana dal Prefetto di Gorizia Isabella Alberti, gli investimenti sul fronte della sicurezza per gli operai diretti, da un anno all’altro, sono aumentati di oltre 50mila euro. E i controlli quasi triplicati.
Nel 2015 erano state somministrate per l’esattezza 25.653 ore con un’esborso aziendale di 111.165 euro, mentre l’anno successivo se ne sono contate 22.287 (167.730 euro). Un pacchetto cui si è peraltro affiancato un totale di 8.400 ore di formazione aggiuntiva. Quanto ai dipendenti delle imprese di appalto, si è appreso che nel 2014 i lavoratori sottoposti a formazione erano stati 2.914 (23.312 ore), nel 2015 2.726 (21.808 ore) e nel 2016 2.685 (21.480 ore). Gli infortuni registrati segnano una flessione, sempre secondo le slide proiettate da Fincantieri: 64, di cui 57 indennizzati e 7 in franchigia, per un indice di frequenza rispettivamente pari a 23,81% e 2,92% due anni fa; e 46 in tutto nel 2015, di cui 41 indennizzati e 5 in franchigia, per un indice di frequenza pari a 16,30% e 1,99%.
Un aspetto significativo è anche quello rappresentato dai controlli materialmente eseguiti dagli enti esterni, come Asl-Ass, Inail, Inps, Ispettorato del Lavoro, Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Capitaneria di porto, Polizia penitenziaria e autorità portuale. Verifiche che hanno subìto un’impennata, per un totale di 149 accessi due anni fa e 415 lo scorso anno. Solo nei primi due mesi del 2017, peraltro, se ne sono segnalati 47, con la Polizia a fare la parte del leone: ha oltrepassato i varchi di Panzano già 21 volte al 28 febbraio, prima quindi dell’infortunio di Brankovic, deceduto ad appena 40 anni. L’incidente ha comportato il sequestro su disposizione della magistratura di due aree del cantiere edile all’hangar 42, dove l’allestimento non ha ancora ripreso l’attività, per ovvi motivi.
Tornando ai dati, da un anno all’altro, i controlli sono quasi triplicati. Per quanto riguarda l’Asl-Ass 82 visite nel 2015 e 65 nel 2016, per l’Inail rispettivamente 5 e 27, per l’Inps 5 e 11, per l’Ispettorato del lavoro 14 e 15, per la Polizia 22 e 137, per i Carabinieri 4 e 83, per la Guardia di Finanza 13 e 41, per la Capitaneria 4 e 35.
Durante il tavolo prefettizio, in un clima di massima collaborazione tra i vari soggetti presenti, sono state attentamente esaminate le attività di prevenzione e contrasto al fenomeno degli infortuni, ed è stato concordato di porre «massima attenzione all’azione di vigilanza e controllo, compatibilmente con risorse e strumenti a disposizione». Si è fissato altresì un periodico monitoraggio, allo scopo di coordinare sinergicamente gli interventi. Così il sindaco Anna Cisint, partecipe assieme al consigliere delegato alla Legalità Antonio Garritani: «Dal tavolo sono emersi i grossi passi avanti svolti dall’azienda sulla sicurezza, in particolare per i dipendenti». «Su appalti e subappalti - conclude - a nostro avviso bisogna ancora lavorare molto, in particolare per ridurli là dove non si tratta di operazioni ad alta specializzazione. Dopo questo incontro chiediamo ve ne sia un altro per discutere della legalità».
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