Controlli più serrati sul “caporalato” a Monfalcone
MONFALCONE Il messaggio all’indomani del secondo vertice del Comitato per l’ordine e la sicurezza tenutosi nella sala consiliare del municipio, è stato chiaro: il fenomeno del caporalato è oggetto di attenzione e di indagine da parte degli inquirenti, pertanto i cittadini sappiano che nulla viene trascurato. Nuovi metodi organizzativi e di coordinamento sono stati materia di discussione, mercoledì, in ordine al degrado urbano e alla microcriminalità. Le forze dell’ordine affinano e ottimizzano modalità operative e di controllo, attraverso un’intensificazione degli incontri tecnici stabiliti a cadenza settimanale, e affiancati mensilmente al coordinamento politico, come l’ha definito il prefetto Massimo Marchesiello.
Resta il fatto che la capacità e l’esperienza investigativa rappresentano un’evidente costante nell’affrontare circostanze ed eventi illeciti. Insomma si lavora “in silenzio” rispetto a specifici filoni di attività d’indagine, nell’ambito pertanto di un’attività non percepibile. Le forze dell’ordine conoscono il territorio monfalconese e le dinamiche che caratterizzano una realtà da sempre legata al cantiere navale. Si muovono nei frangenti più delicati con la dovuta discrezione. Monfalcone rimane dunque sotto la debita osservazione. Soprattutto quando si tratta di fenomeni complessi. Come il caporalato. Anche questo tema è stato considerato mercoledì durante il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Il prefetto Marchesiello lo ha voluto sottolineare nell’illustrare gli esiti del vertice: il fenomeno del caporalato è ben a conoscenza delle forze dell’ordine. Sono in corso indagini in tal senso. Non è andato oltre, nel rispetto delle procedure inquirenti che attengono all’evidente riserbo. Ma il messaggio è stato esplicito: «I cittadini stiano tranquilli», ha osservato il prefetto al fine di rassicurare la città. Il sindaco Anna Maria Cisint lo ha ribadito: «Contro il caporalato le forze inquirenti stanno lavorando con la dovuta perizia e attenzione». Poche parole, ma è quanto basta per confermare e comunicare alla comunità che anche in questo ambito la situazione è sotto controllo e che nulla viene sottovalutato.
C’è un altro aspetto sul quale è stato posto l’accento. L’importanza delle denunce da parte dei cittadini. Il prefetto ha rinnovato più volte l’invito ai cittadini: «Denunciate, anche quando si tratta di circostanze ritenute poco importanti o banali, perché permettono di intraprendere filoni di indagine significativi». È stato inoltre considerato il fatto che vi siano situazioni per le quali denunciare implica la paura di esporsi, come ha osservato il sindaco Cisint che ha comunque fatto riferimento alla consapevolezza di «farsi parte attiva». Il concetto di fondo sta nel fatto che la collaborazione con le forze dell’ordine costituisce un elemento importante al fine di affrontare le criticità che una realtà peculiare come Monfalcone pone di fronte. Né manca l’attività informativa e di dialogo con la popolazione, attraverso incontri organizzati dalle forze dell’ordine in relazione a varie tipologie di reato, indicando anche i comportamenti da assumere rispetto a circostanze difficili o particolari nelle quali ci si può imbattere.
Durante la conferenza stampa in municipio con il sindaco Cisint e il prefetto Marchesiello s’è parlato di implementazione delle forze dell’ordine. Sono una trentina i carabinieri assegnati tra Monfalcone e Grado. Si tratta di un potenziamento legato al periodo estivo, ha spiegato il prefetto, per il quale il personale delle forze dell’ordine viene spostato verso le località marine. Per ogni provincia, infatti, viene garantito un contingente supplementare per questo periodo dell’anno, ottimizzando le risorse umane attraverso una distribuzione mirata. Anche per questo, ha spiegato il prefetto, «ci si augura che i furti possano diminuire». Furti peraltro drasticamente diminuiti, da marzo fino a maggio, facendo riferimento a quanto rappresentato dal comandante provinciale dell’Arma, tenente colonnello Alessandro Carboni, al vertice del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. L’attività di prevenzione ed il sistema della videosorveglianza hanno contribuito.
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