Contributo per la prima casa in Friuli Venezia Giulia, nuove regole per superfici e valori: ecco come fare domanda online
L’entità dei contributi varia da 7 mila euro per la manutenzione straordinaria, a 10.500 per l’acquisto, nuova costruzione, ristrutturazione e risanamento conservativo. Lo stesso contributo può arrivare a 12 mila euro per l’acquisto con contestuale recupero
Dal 9 dicembre le domande per ottenere il contributo prima casa si potranno presentare online. La procedura è stata semplificata per evitare di doverle respingere per carenza di documentazione. Ora succede spesso.
In tutto questo la Regione si prepara a vagliare parte delle 1.750 richieste ricevute quest’anno. Il valore complessivo è pari a 26 milioni di euro.
Parallelamente l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Cristina Amirante, sta revisionando la legge regionale 1/2016 sulle politiche abitative e il prossimo 3 dicembre analizzerà il testo, a Udine, con i sindaci del Friuli Venezia Giulia.
L’obiettivo è recuperare il patrimonio esistente, creare alloggi di emergenza per rispondere alle necessità dell’ultimo minuto. A tutto ciò si aggiunge la partita dell’edilizia popolare (Ater) che i neo eletti presidenti dovranno giocare. Il piano di riqualificazione già sul tavolo dell’assessore richiede investimenti milionari.
La novità
«Con la nuova modalità online la richiesta di sostegno alla prima casa diventa più agevole per il cittadino anche perché le procedure di acquisizione e valutazione delle istanze saranno più snelle. La possibilità di presentare la domanda in qualunque momento e la sua digitalizzazione si tradurranno in una significativa riduzione dei tempi di analisi».
L’assessore ne è certa anche perché – queste le sue parole – «non sarà più necessario fissare gli appuntamenti agli sportelli, basterà acquisire la documentazione necessaria e inserirla secondo le procedure digitalizzate previste dal sistema».
Fino all’8 dicembre le operazioni continueranno a essere gestite agli sportelli bancari. «In alcuni casi i cittadini lamentano di aver inserito tutti i documenti e di non averli trovati tra gli allegati» spiega l’assessore nel riconoscere che «più chiara è la domanda e più difficile sarà respingerla. Abbiamo creato un sistema che ci consentirà di essere più performanti».
Il regolamento
La modifica del regolamento si è resa necessaria anche per rendere più attuali le superfici degli immobili e il loro valore anche in base alla posizione geografica. «Ci viene chiesto di valutare anche la differenziazione delle superfici delle abitazioni rispetto alla loro collocazione sul territorio. In pianura, frequentemente, le abitazioni hanno superfici molto ampie, mentre in città le metrature sono ridotte. È uno dei dati su cui andremo a incidere, così come saranno rivisti alcuni requisiti soggettivi di accesso alle varie agevolazioni», continua l’assessore, nel far notare che al momento l’agevolazione sulla prima casa viene concessa ai detentori di un reddito Isee fino a 30 mila euro, su alloggi distribuiti su 120 metri quadrati per acquisto o nuova costruzione, mentre se si tratta di acquisto con recupero o semplice recupero la superficie sale a 150 metri.
L’entità dei contributi varia da 7 mila euro per la manutenzione straordinaria, a 10.500 per l’acquisto, nuova costruzione, ristrutturazione e risanamento conservativo. Lo stesso contributo può arrivare a 12 mila euro per l’acquisto con contestuale recupero. Sono inoltre riconosciute maggiorazioni per casi particolari.
In questo momento la spesa per l’acquisto e acquisto con recupero di un immobile deve oscillare tra un minimo di 35 e un massimo di 200 mila euro. Per gli interventi di recupero, invece, è fissato solo il limite della spesa minima che varia da 21 a 35 mila euro, a seconda della tipologia di interventi di recupero. «Nel 2016 quando è stato approvato il regolamento, 200 mila era una cifra elevata, ora è troppo bassa. Ecco perché dobbiamo modificare alcune regole».
Detto questo, Amirante assicura anche che le 1.750 domande saranno tutte soddisfatte: «Nel post pandemia abbiamo registrato un aumento importante di domande diminuito poi, nella seconda metà dello scorso anno, quando i prezzi degli immobili, a seguito dell’incremento dei costi di costruzione, schizzarono provocando la frenata del mercato immobiliare. Questo fatto ci ha consentito di recuperare tutto l’arretrato e di ridurre la capacità di risposta a qualche mese.
La nuova legge
La prossima settimana l’Aula voterà la nuova legge regionale sulle politiche abitative. L’obiettivo è recuperare il patrimonio esistente e «rispondere alle necessità dell’abitare – sottolinea Amirante – come elemento attrattivo per mantenere invariata o per aumentare il numero dei residenti».
Da qui la prevista costruzione di alloggi di emergenza da assegnare ai nuclei familiari che dall’oggi al domani si ritrovano senza casa. «Ci sono diversi casi – assicura l’assessore – di padri separati che dormono in auto o di titolari di attività fallite che non possono permettersi una casa. Questa necessità sarà coperta dagli alloggi di emergenza attraverso la loro gestione che sarà affidata al terzo settore e ai comuni».
Altrettanta attenzione sarà riposta sui patrimoni delle Ater da tempo insufficienti a rispondere a tutte le richieste. Non a caso in regione si contano circa 7 mila famiglie in lista d’attesa. «Dobbiamo approvare un piano di investimenti milionario» puntualizza l’assessore nel ricordare che a Bilancio la Giunta Fedriga ha investito 17 milioni di euro.
L’anno prima erano solo i 3,5 milioni stimati per la progettazione. Si tratta di un patrimonio vetusto che sarà controbilanciato dagli interventi di edilizia convenzionata finanziati con fondi pubblici. «In presenza di famiglie con condizioni di reddito non stabile – aggiunge l’assessore – questa agevolazione consente di garantire case in affitto calmierato».
Altrettanto significative le misure di edilizia agevolata destinate a giovani coppie e single che escono dalle loro famiglie.
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