Contributi per gli affitti a Trieste, 2,3 milioni per aiutare duemila famiglie

Erogate le prime somme dal Comune: sempre più triestini tra i beneficiari. L’assessore Tognolli: «Marginalità economica e senzatetto sono in aumento»

Maria Elena Pattaro

Una mano tesa a chi non riesce a pagare l’affitto. Il Comune di Trieste ha erogato oltre 2,3 milioni di euro di contributi in capo ai Servizi sociali. Ieri è iniziata la liquidazione delle somme relative al bando affitti 2024.

I beneficiari dovrebbero riceverle entro fine mese.

Sono 2.170 i nuclei familiari rientrati nella graduatoria e tra loro ci sono centinaia di triestini. Famiglie che non riescono più a far fronte alle spese di locazione ai prezzi di mercato e che per questo chiedono aiuto al Comune. La cifra erogata varia a seconda delle esigenze, oscillando dalle poche decine di euro fino ai 1.500. La media è di circa mille euro per nucleo familiare.

L’ammontare complessivo del contributo è per l’esattezza di 2.357.874, 96 euro. Una somma consistente.

Del resto il Sociale è una delle voci più incisive del bilancio comunale, come spiega l’assessore Massimo Tognolli: «Rappresenta da sola oltre un terzo dell’intera spesa, circa il 35%. E per il 2025 stanzieremo 7 milioni in più, passando da 125 a 132 milioni. È un aumento necessario per mantenere alto il livello dei servizi garantiti agli utenti e al tempo stesso per far fronte all’aumento del numero di richieste».

La richiesta di aiuto proviene non soltanto da cittadini stranieri che faticano a inserirsi nel mercato del lavoro, ma anche dai triestini, impoveriti dal caro vita, dall’inflazione e alle prese con grandi difficoltà a trovare alloggi in città a prezzi accessibili.

«C’è una marginalità economica crescente – prosegue l’assessore Tognolli, tratteggiando uno spaccato preoccupante –. Un numero sempre maggiore di nostri concittadini non riesce a pagare l’affitto a prezzi di mercato. Ed è in aumento anche il numero dei clochard: persone che fino a qualche tempo fa avevano un tetto sopra la testa e ora, a causa delle ristrettezze economiche non hanno più un posto dove vivere». E che quindi si rivolgono alle strutture di accoglienza comunali.

Alla luce di tutto questo, il Comune ha previsto più stanziamenti per il Sociale. Ma i soldi messi a disposizione da soli non bastano a risolvere il problema. «Non è solo una questione di bilancio – precisa Tognolli –. Servono nuove strategie: il problema va affrontato in termini di visione strategica. Per questo stiamo avviando una serie di convenzioni e di sinergie con enti e attori del territorio, così da migliorare il servizio ai cittadini. Per farlo servirà anche una buona dose di innovazione nelle pratiche e negli strumenti adottati finora in modo da stare al passo coi tempi e fronteggiarne le criticità». —

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