Contributi affitto, il Comune di Trieste paga
Contributi per l’affitto, il Comune comincia a pagare dopo che tutte le pratiche erano state bloccate perché alcuni richiedenti erano risultati fuori norma. Disattenti o furbetti, avevano chiesto aiuti economici per l’appartamento in locazione godendo di stipendi e beni più consistenti rispetto ai limiti Isee previsti. Il caso era finito in Procura. L’indagine giudiziaria si è estesa alle prime 51 pratiche. Tutte le altre una per una, le ha verificate il Comune. E non sono affatto poche, anzi una valanga. E visti i soldi a disposizione (sempre meno) a beneficiare effettivamente del contributo sarà una esigua minoranza.
La graduatoria del Comune, che in via definitiva è stata appena ripubblicata sul sito Retecivica, elenca infatti un totale di 1925 domande, di cui 37 escluse. Dei 1888 cittadini che invece avrebbero diritto di avere un aiuto per riuscire a pagare l’affitto di casa solo 351 lo riceveranno effettivamente. Restano escluse, con dicitura “non erogabile”, ben 1537 persone, più di quattro volte tanto. I soldi non bastano. Sono un quinto del necessario.
Il valore economico delle domande è stato quest’anno di 5,3 milioni. Il Comune, sommando gli 831 mila euro girati dalla Regione e i propri 200 mila, può distribuire un milione o poco più. È la fotografia dei bisogni che crescono e delle finanze pubbliche che, in esatta concomitanza, calano.
La pratica però era stata bloccata anche per un altro motivo. Il 16 luglio 2013 la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la legge regionale della giunta Tondo che discriminava i cittadini stranieri, prevedendo benefici sociali solo per chi fosse residente in Fvg da almeno due anni (legge di chiara matrice leghista). Il Comune ha dovuto dunque riscrivere le liste, adesso sono accolte tutte le domande degli stranieri purché residenti.
«Cominceremo a liquidare le somme dai prossimi giorni, via via che le pratiche risultano verificate - spiega l’assessore alle Politiche sociali Laura Famulari -, abbiamo scelto questa via per non far aspettare troppo i cittadini che risultano in regola. Le verifiche non sono tutte concluse, ma non appena il controllo è fatto, i soldi sono erogabili».
Ad accorgersi che qualche disattento o imbroglione si era insinuato nelle liste per l’affitto era stata l’Ater, ai cui sportelli vengono raccolte le domande. Un controllo a campione era stato sufficiente per individuare conti che non tornavano. «Era giusto fare un’analisi dettagliata - prosegue Famulari - non solo perché chi approfitta porta via a chi ha veramente bisogno, e su questo dobbiamo vigilare, ma perché il funzionario che avesse firmato quella determina avrebbe in seguito dovuto restituire i soldi pubblici di tasca propria».
Resta che le cifre sono drammaticamente insufficienti: 351 persone hanno, 1537 no. «La Giunta Tondo - dice Famulari - inizialmente aveva stanziato 3,6 milioni di euro per i contributi affitto di Trieste, l’anno dopo erano già dimezzati a 1,8. Adesso la Regione ce ne dà 831 mila». Anche il Comune aveva dapprima integrato con 300 mila euro, oggi diventati 200.
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