Contenzioso legale sulla gestione: altra stagione persa per il bagno militare

La ditta che aveva vinto l’appalto nel giugno del 2019 ha trascinato in Tribunale l’Esercito. Udienza a settembre
Gli spazi desolatamente vuoti dello stabilimento balneare dell’Esercito a Miramare. (Foto di Andrea Lasorte)
Gli spazi desolatamente vuoti dello stabilimento balneare dell’Esercito a Miramare. (Foto di Andrea Lasorte)

TRIESTE. Salta anche quest’anno la stagione balneare dello stabilimento militare di Miramare, che riaprirà, si spera, nel 2021. Assieme al Circolo ufficiali è ostaggio da un anno di un bando, vinto da un’impresa, per la gestione di entrambi i siti militari, gestione che però non è mai stata avviata. Le aree rientrano nel “Circolo unificato di Trieste”, che comprende anche foresteria, ristorazione, bar e campi da tennis del comprensorio militare “Villa Necker” – “Villa Italia” in via dell’Università.

La ditta Inweb srl di Roma, che gestisce anche la Residenza Mareluna a Ischia, riservata ai Carabinieri, e Villa Hoffmann a Marano, dedicata all’Esercito, si era aggiudicata appunto l’appalto nel giugno 2019. Il bando era stato pubblicato dal Comando forze operative Nord a marzo, dopo un primo tentativo andato a vuoto. La società romana avrebbe dovuto iniziare l’attività a luglio.

Aveva vinto un appalto di durata triennale e prorogabile di ulteriori sei mesi, proponendo un servizio da 620 mila euro, una cifra più bassa rispetto a quella fissata dal bando, in cui si prevedeva la concessione dei multiservizi per un valore di un milione di euro. Tale importo comprendeva anche le spese annue presunte pari a 43.703 euro, per Tari, acqua, energia elettrica, gas, canoni tv e abbonamento a Internet. Tutto era pronto, ma la Inweb si era decisa a firmare il contratto appena lo scorso settembre, chiedendo poi all’improvviso alle Forze armate di rescindere il contratto di concessione stesso.

Da quel che emerge, la società è stata più volte chiamata a dialogare dal Comando forze operative Nord per trovare un accordo, ma l’invito non è stato accettato, tanto che la Inweb ha trascinato in Tribunale il Comando militare Esercito “Friuli Venezia Giulia”. L’udienza doveva tenersi a marzo ma, causa Covid, se ne riparlerà a settembre. Il contenzioso potrebbe essere superato da un’altra gara d’appalto, però lo stabilimento balneare e il

Circolo ufficiali hanno bisogno di qualche ritocco, soprattutto per quanto riguarda il “bagno”, al fine di riparare i danni della mareggiata del 22 dicembre scorso, che aveva intaccato non poco la struttura. Inoltre si dovrà provvedere a eseguire alcune migliorie come, per esempio, il cambio degli ombreggianti. I lavori, del valore di circa 30 mila euro e che fanno parte di un’altra gara, andata a buon fine, erano in realtà iniziati a febbraio scorso e dovevano essere già terminati ma, in considerazione dell’emergenza, sono stati bloccati. Dovrebbero ora concludersi a metà luglio.

Per la nuova gara relativa alla gestione, invece, se ne riparla a metà settembre. Un altro bando con le sue tempistiche, dunque, normalmente con scadenza a un mese. Seguiranno poi la riunione della commissione, l’apertura delle buste, la valutazione delle offerte e l’individuazione del vincitore. E poi? Bisognerà attendere i “famosi” 35 giorni previsti dal Codice degli appalti per rispettare la clausola cosiddetta di “stand still”, il periodo di tempo che intercorre tra l’aggiudicazione definitiva e la stipula del contratto, in modo da garantire agli altri partecipanti la possibilità di ricorrere contro l’aggiudicazione definitiva, qualora si ravvisi una mancata tutela delle proprie ragioni. Quanto al Circolo ufficiali, che deve appunto essere sottoposto anch’esso a un’operazione di restyling, le opere di manutenzione annuali verranno comunque eseguite in questo periodo, in attesa del nuovo gestore. 


 

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