Un anno fa la riorganizzazione dei consultori di Trieste: per Asugi “una scelta giusta”, per i sindacati “personale insufficiente”
L’Azienda sanitaria rivendica la decisione: «Volume degli utenti salito del 10%». Ma i sindacati bocciano la linea e attaccano sull’organico: «Numerose criticità»
Il 19 gennaio di un anno fa, dopo mesi di proteste e assemblee pubbliche, una nota della Direzione di Asugi informava infine della riorganizzazione dei servizi consultoriali. Il 24 gennaio, meno di una settimana dopo, i due consultori familiari di San Giacomo e San Giovanni venivano chiusi.
Il personale è stato ridistribuito nelle due sedi di Roiano e Valmaura, dove l’Azienda sanitaria ha, di contro, ampliato l’orario di accesso (dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 20, non più fino alle 16) e previsto un «potenziamento delle équipe multidisciplinari».
Le prestazioni socio-sanitarie sono state riorganizzate, così come le visite specialistiche, potendo contare anche sulle tre sedi di Muggia, Duino e San Dorligo (aperte a scacchiera sulla settimana), più quella di via Sai per i minori vittime di maltrattamenti e abusi. I percorsi nascita sono stati riprogrammati da un rione all’altro, gli appuntamenti nuovamente fissati.
Trieste è passata così da quattro a due presidi consultoriali nel territorio cittadino, laddove la normativa ne richiederebbe addirittura dieci, uno ogni 20 mila abitanti: una «marginale riduzione della prossimità» compensata – per l’atto aziendale – da un «considerevole aumento dell’accessibilità». La risposta dei comitati di donne era stata battagliera, la politica si era divisa e i sindacati hanno mantenuto il pugno, arrivando anche a indire, lo scorso maggio, uno sciopero del comparto.
La linea di Poggiana
Antonio Poggiana ha sempre mantenuto la linea, e a un anno dalla riorganizzazione il direttore di Asugi torna a difendere il nuovo assetto consultoriale. «Il servizio si poteva, e si doveva migliorare: il riscontro avuto con personale e utenza è positivo», afferma. Nell’ultimo anno – riporta Asugi – il volume di utenti dei consultori è aumentato del 10%, le prestazioni erogate del 7%. «Il numero di corsi pre-parto e partecipanti – afferma l’Azienda – è stabile, come anche il volume delle visite domiciliari».
Il personale ha erogato 2.437 pap-test, lo spazio giovani è stato portato da due a quattro giornate a settimana, acquistati un ecografo e due nuovi automezzi. L’Asugi aveva assicurato un rafforzamento del personale. Ora precisa che «nel 2024 non c’è stata alcune riduzione di organico»: assunti tre dirigenti psicologi, un assistente sociale e una ginecologa; acquisito un infermiere. «Il turn over è stato garantito».
La bocciatura dei sindacati
Numeri che però «non sono sufficienti a coprire né il carico di lavoro richiesto, né le necessità dell’utenza», afferma Cgil Fials per voce della segretaria territoriale Francesca Fratianni. «Appena un mese fa l’ultima assemblea sindacale aveva restituito numerose criticità: mancherebbero in organico – riporta Fratianni – almeno due ostetriche e due assistenti sociali», (previsto un bando per una posizione). «A fine anno sono andati in pensione due psicologi», mentre per sostituire le due ginecologhe andate in pensione dal 2023 a oggi (e una terza che terminerà il servizio a breve) non sono previste ulteriori assunzioni (Poggiana afferma che «abbiamo fatto un tempo pieno a una ginecologa del Burlo che prima prestava solo poche ore»).
Il personale, evidenzia Cgil Fials, rileva difficoltà a coprire l’orario di lavoro, criticità sono testimoniate anche a livello delle strutture stesse. L’Asugi, replica l’Ufficio relazioni al pubblico, non ha riportato alcuna segnalazione, né reclamo, bensì 24 elogi formali. —
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