Consorzio di bonifica nuovo Venezia Giulia tutta coperta

A 32 anni dalla sua fondazione o, meglio, dall’accorpamento di più enti con la “mission” comune il Consorzio di Bonifica Pianura Isontina di Ronchi dei Legionari cambia nome. Diventa Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia e, poi, abbraccia le sue competenze oltreché su 24 Comuni dell’isontino, anche su 6 dell’ex provincia di Trieste e sul Comune di Prepotto, in quella di Udine. Una competenza che, in termini di estensione territoriale, significa una competenza su 58.535,17 ettari, contro i 22.550 del 1989.
«Un po’ come quando si è verificata la fusione tra la Camera di Commercio di Gorizia e quella di Trieste, dando vita alla Camera di Commercio della Venezia Giulia – spiega il presidente, Enzo Lorenzon – così anche noi, quando abbiamo progressivamente allargato il nostro comprensorio allargando il servizio irriguo al territorio triestino, abbiamo deciso di cambiare nome, scegliendone uno maggiormente rappresentativo delle realtà coinvolte».
Il Consorzio, attraverso scelte tecniche e mezzi, gestisce il tutto con l’attuale personale, vale a dire 21 persone, di cui 9 impiegati. Irrigazione, gestione delle prese d’acqua, servizio antibrina e, per alcuni enti, anche gestione del verde, oltre allo sfalcio dell’erba nelle aree di competenza. Ecco le diverse attività del Consorzio ronchese che si allarga. Il servizio è nella sua normale operatività e non implica costi aggiuntivi per gli utenti. Esso, poi, sta seguendo anche le direttive ministeriali per creare delle riserve d’acqua, affiancato dalla Camera di commercio e dalla Regione che, come sottolinea Lorenzon, sono sempre sensibili al mondo agricolo.
Quella della bonifica è una storia antica per l’Isontino. Si rifà al Consorzio dell’Agro monfalconese, denominazione diffusa in letteratura agraria dalla seconda metà del XIX secolo. L’irrigazione prende corpo nel periodo tra il 1846 e il 1865, quando viene anche costituito il Consorzio del Brancolo. Con le opere per la realizzazione dell’opera di presa di Sagrado, la “Rosta”, nel 1905, appare subito inscindibile il legame con i territori del gradiscano e del cormonese. Di qui la nascita dell’Agro Cormonese-Gradiscano. Si creano i consorzi sulla base dello sviluppo delle opere nei diversi punti del territorio, man mano che la rete di distribuzione irrigua aggiunge nuove aree a servizio.
Negli anni Ottanta, complici anche le nuove tecnologie, i moderni macchinari e una diversa organizzazione del lavoro, comincia la spinta all’aggregazione dei consorzi. Punto di arrivo il 31 luglio del 1989 con la costituzione formale del Consorzio di Bonifica Pianura Isontina. Il Consorzio opera su un comprensorio di bonifica ricadente parte nella provincia di Gorizia e parte in quelle di Trieste e di Udine, delimitato dall’amministrazione regionale, il cui perimetro si sviluppa dalla località Podclanz in Comune di Prepotto, segue il confine di Stato lungo il fiume Judrio fino alla località Albana, da qui prosegue sempre lungo il confine di Stato passando per i valichi confinari con la Slovenia di San Floriano, Sant’Andrea, San Pelagio, Fernetti e Pese fino al valico confinario di San Bartolomeo sulla provinciale 14 in Comune di Muggia. Segue quindi la linea di costa fino alla foce dell’Isonzo, il fiume Isonzo, il limite della provincia di Gorizia fino all’intersezione con il Comune di Prepotto, per chiudere in località Podclanz. A ottobre, va ricordato, si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del consiglio e del presidente. —
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