Consolato di Capodistria, sede in bilico

Il sindaco Popovic triplica l’affitto, la Farnesina blocca il contratto. Ma è aperta una trattativa per l’acquisto di palazzo Vianello

LUBIANA. Il Comune di Capodistria ha ufficialmente presentato il conto al Consolato generale italiano ospitato fin dal 1957 nello storico palazzo Vianello.

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L’amministrazione municipale guidata dal sindaco Boris Popovic, infatti, ha chiesto al Consolato un affitto mensile di 4.845 euro mensili contro gli attuali 1.583 euro per una superficie di 400 metri quadrati.

Fonti del Comune di Capodistria riportate dal quotidiano Delo di Lubiana affermano che il canone d’affitto era invariato da 14 anni.

«Nel frattempo - dichiarano - la situazione del mercato immobiliare è sostanzialmente mutata, per questo motivo abbiamo formulato la nuova offerta visto che il contratto d’affitto con il Consolato italiano è scaduto il 16 novembre scorso».

«Il ministero degli Esteri non ha autorizzato a sottoscrivere il nuovo contratto d’affitto al prezzo stabilito dal Comune di Capodistria», è quanto dichiara la console generale, Iva Palmieri. Per il resto un diplomatico «no comment». Una cosa però è certa: il Consolato generale d’Italia non lascerà la città di Capodistria.

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Ricordiamo che un allarme di questo genere era scattato cinque anni fa quando la Farnesina, per motivi di razionalizzazione della spesa, aveva annunciato la chiusura delle rappresentanze consolari italiane a Capodistria, Fiume e Spalato.

Alla fine è stato chiuso solo il Consolato a Spalato, visto che la diplomazia italiana ha considerato Fiume e Capodistria ancora strategiche considerata anche la presenza dell’autoctona minoranza italiana sul territorio.

Fonti autorevoli sostengono che l’ipotesi di palazzo Vianello non è ancora tramontata. Sarebbero infatti in corso trattative tra il ministero degli Esteri e il Comune di Capodistria per l’acquisto dell’intero edificio da parte di Roma.

Certo sarebbe un investimento molto più vantaggioso dell’affitto visto che con l’importo chiesto dall’amministrazione Popovic si riuscirebbero a pagare le rate di un ipotetico mutuo da accendere per l’acquisizione dello storico palazzo.

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La sede del consolato generale d’Italia a Capodistria a palazzo Vianello

Una soluzione, questa, non a breve termine e che si spera non incocci in qualche nascosto cavillo della legislazione slovena o italiana.

Le parti, dunque, stanno ancora parlando, soprattutto a livello di ministeri degli Esteri dove Roma sta cercando di far valere le convenzioni internazionali che garantiscono aiuto agli Stati ospiti di rappresentanze diplomatiche.

Conferma ne è il fatto che l’avvocato che rappresenta il Consolato generale d’Italia a Capodistria, Igor Cek ha confermato - sempre al Delo - che tra il Comune del capoluogo del Litorale e la diplomazia italiana non c’è alcuno screzio in atto.

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