Consiglio maschilista a Gorizia: solo cinque donne siederanno in aula
Era il 2009, mica un secolo fa. “Il Piccolo” dedicò un ampio servizio al successo tutto in rosa alle amministrative, riassumendolo con lo slogan «la politica è donna». Mai come in quella contesa elettorale così tante donne decisero di mettersi in gioco, correndo per sindaco. Il loro numero quadruplicò rispetto alle precedenti Comunali del 2004: da due a otto.
Siamo nel 2012 ed è stata appena ufficializzata la composizione del nuovo consiglio comunale di Gorizia. Com’è? Maschilista. La presenza femminile è pressoché ai minimi storici. Peraltro, l’ultimo ricalcolo dei voti ha stabilito l’uscita di Daria Kogoi a vantaggio di Oliviero Furlan sugli scranni del Partito democratico. Fuori una donna, dentro un uomo. Morale della favola? Le rappresentanti del gentil sesso “sopravvissute” in Consiglio sono cinque. E rischiano di rimanere, pradossalmente, in quattro (pari al 10% dell’intera assemblea composta da 40 consiglieri) se mai dovesse essere dichiarata ineleggibile Marijlka Korsic che è una dei firmatari del ricorso della Slovenska skupnost e rischia in quanto ogni consigliere non deve avere contenziosi in atto con il Comune. Staremo a vedere. Ma anche se dovesse restare, comunque, tutto inalterato, cinque consigliere comunali donne sono davvero poche. Esse rispondono ai nomi di Silvana Romano (Popolo di Gorizia), Manuela Botteghi e Iva Raida (Movimento cinque stelle), Marijlka Korsic (Partito democratica-Slovenska skupnost), Rosa Tucci (lista civica Gorizia è tua). Anche su questo tema i grillini vanno in controtendenza: su tre neoconsiglieri comunali, due sono donne.
La precedente legislatura (che non brillava certamente per le presenze femmonili) contava sette amministratrici su 40: di più rispetto alla situazione attuale. E ciò non potrà non ripercuotersi anche nella futura composizione della giunta municipale dove l’unica donna che è pressoché certa di avere un posto è la riconfermata Silvana Romano: peraltro la Romano è l’unica eletta nella compagine di centrodestra. Ed è proprio lei a commentare la composizione innegabilmente “maschilista” del Consiglio comunale. Ma la prende con filosofia.
«Tante volte non conta la quantità ma la qualità. E mi sembra che siano tutte donne di qualità quelle che sono state elette in Consiglio comunale. Conosco Marijlka Korsic che ha già fatto parte del precedente Consiglio: abbiamo sempre dialogato e si è instaurato un rapporto all’insegna della massima correttezza reciproca - sottolinea Silvana Romano -. Certo, auspicherei che ci fossero più donne ad occuparsi di politica. Perché? Perché hanno una sensibilità diversa. Molte volte noi capiamo quando si deve stare zitte mentre gli uomoni si lasciano andare e si accapigliano senza costrutto. Un altro elemento vincente? Le donne, quando si pongono un obiettivo, lo portano in fondo in maniera tenace. Ecco perché mi piacerebbe che la componente femminile fosse più presente in politica».
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