Consiglio comunale, pioggia di mozioni su Porto Vecchio
Il dibattito in Consiglio comunale su otto mozioni riguardanti Porto Vecchio ha permesso ieri sera al sindaco Roberto Cosolini di annunciare le linee sulle quali si muoverà ora il Comune al quale verrà trasferita l’immensa area in degrado. La seduta è stata continuamente interrotta e a tarda sera doveva appena incominciare il dibattito sui singoli documenti.
«Comune e Regione concorreranno rapidamente a definire con il Commissario di Governo - ha specificato il sindaco - i siti idonei per il trasferimento del Punto Franco: saranno importanti le indicazioni degli addetti ai lavori. Ma se ci sono progetti d'impresa interessati ad avvalersi di questo regime speciale è bene si facciano avanti. Si darà quindi avvio - ha proseguito - a un lavoro tecnico-amministrativo che vedrà impegnati Comune, Agenzia del Demanio e Autorità portuale per definire il passaggio e, insieme con la Regione, individuare banchine e fasce di costa che rimarranno Demanio portuale».
Quindi la fase vera e proprio del passaggio di un’area portuale che non può essere più tale, alla città che prevederà, sempre secondo le parole di Cosolini: «una lettura e un confronto delle più significative trasformazioni di aree ex portuali che, pur tenendo conto di diversità normative ed amministrative, possano fornire elementi utili; la rapida costituzione di una Unità di progetto all'interno del Comune e ciò per garantire una centralità e un'efficienza all'altezza della sfida per l'amministrazione; una cabina di regia permanente con gli altri soggetti interessati con la definizione anche della natura e degli obiettivi dello strumento specialistico controllato dal Pubblico per gestire le fasi attuative; il coinvolgimento di un soggetto specializzato per la presentazione su scala internazionale, la promozione dell'opportunità, la valutazione di partner ed eventuali investitori; il coinvolgimento dei cittadini con momenti di presentazione e di ascolto di proposte; il coinvolgimento del Consiglio Comunale con un confronto continuo sulla proposta strategica e l'aggiornamento sullo sviluppo di tutte le fasi».
Illustrando la mozione presentata assieme a Paolo Menis, Stefano Patuanelli (M5S) ha rilevato come in Porto Vecchio «c’è forse bisogno di tutto fuorché di residenze» e ha sottolineato come «la variante Barduzzi ne garantisce il riuso senza prevedere residenze». Il documento presentato da Paolo Rovis (Ncd) assieme a Paolo Menis (M5S) invita il sindaco a fare pressioni sul governo affinché emani il regolamento attuativo dei Punti franchi previsto già dalla legge 84 del 1994.
Sulla necessità che il regolamento venga attuato prima dello spostamento del Punto franco ha insistito Marino Sossi nella mozione presentata assieme ai colleghi di partito Daniela Gerin e Mario Reali. Garanzie riguardo al percorso di sviluppo dell’area vengono chieste da Un ’Altra Trieste attraverso i consiglieri Alessia Rosolen e Franco Bandelli il quale ha chiesto che il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone venga anche in Consiglio comunale a illustrare le procedure. «L’emendamento del senatore Russo avrà il merito di accelerare l’iter - ha dichiarato forse a sorpresa Everest Bertoli (Fi) illustrando la mozione presentata assieme a Piero Camber - Già il 5 gennaio avevo chiesto la costituzione di una commissione simile alla società pubblica prefigurata da Russo.
Raccogliamo la sua sfida e vogliamo parteciparvi anche noi come forza politica». La mozione di Lorenzo Giorgi e Manuela Declich (Pdl), Piero Camber (FI) e Michele Lobianco (Impegno civico) chiede, ha sottolineato Giorgi che «per lo spostamento del Punto franco si tengano presenti la Piattaforma logistica e l’area di Prosecco, che siano rispettate le funzioni previste dalla variante Barduzzi e che il governo preveda agevolazioni fiscali per le imprese che si insedieranno in Porto Vecchio. Alle 22.20 anche la maggioranza ha prsentato una propria mozione.
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