Consiglio comunale di Trieste, è Dipiazza il più assente

Il bilancio delle presenze alle sedute 2012 in aula: l’ex sindaco solo al 29%. In sette fanno l’en-plein. In 19 occasioni su 38 i lavori si sono protratti oltre la mezzanotte

In quattordici al 100% di presenze. Solo uno al di sotto del 30%: l’ex sindaco Roberto Dipiazza, precisamente al 28,95%. Risalendo la speciale “graduatoria” dal basso, ecco poi Roberto Antonione con il 52,63% e con più margine ancora Marino Andolina, al 73,68%. Via via gli altri, con percentuali dall’81% abbondante in su, sino al massimo. Sono i numeri che derivano dal conteggio delle presenze dei consiglieri comunali alla sedute del Consiglio convocate e svoltesi nel 2012. In tutto 38 occasioni, 19 delle quali - cioè la metà esatta - si sono protratte oltre la mezzanotte, determinando quindi l’erogazione di un nuovo gettone giornaliero di presenza (da 104 euro lordi) per chi si è trattenuto sino a tardi, nel nuovo giorno appena iniziato, in aula.

Dei 40 consiglieri in carica - il quarantunesimo è di diritto il sindaco Roberto Cosolini (i dati sulle sue presenze in Consiglio comunale non sono disponibili) -, come si accennava, in 14 hanno presenziato a tutte le sedute dello scorso anno: tre esponenti del Pd su quindici, cioè Giovanni Barbo, Fabio Petrossi e Alessandro Carmi, due su tre del Sel (Marino Sossi e Daniela Gerin), due su sei del Pdl (Everest Bertoli e Paolo Rovis), uno su due per Idv (Paolo Bassi), 5 Stelle (Paolo Menis), Federazione della sinistra (il presidente del Consiglio comunale Iztok Furlani›, che per le sedute di Consiglio percepisce il gettone maggiorato da 135 euro lordi in virtù della sua carica), Un’Altra Trieste (Franco Bandelli) e infine Roberto Decarli per Trieste cambia, Patrick Karlsen per i Cittadini e Michele Lobianco del Fli. Gli ultimi tre sono gruppi monocellulari. Fra loro, in sette hanno fatto l’en-plein fermandosi oltre la mezzanotte in tutte le 19 volte nelle quali i lavori si sono protratti: in ordine alfabetico, Barbo, Bassi, Bertoli, Furlani›, Menis, Petrossi e Sossi. Al contrario, non hanno mai fatto le ore piccole in aula Roberto Dipiazza, ormai in Comune unico portacolori della lista che porta il suo stesso nome dopo il passaggio di Carlo Grilli all’Udc, e l’ex berlusconiano Roberto Antonione (Gruppo misto). Nel complesso, le loro presenze su 38 sedute sono state rispettivamente 11 e 20. Il candidato capolista per il Senato in Friuli Venezia Giulia con Rivoluzione civile alle elezioni politiche, Marino Andolina (Fds), si è fermato invece a 28, con 12 “appendici” notturne su 19. E a tutte e 19 ha preso parte Anna Maria Mozzi (Pd) che invece non arriva al 100% complessivo a causa di una sola assenza. Dato da 37 su 38 anche per i suoi colleghi “democrats” Coloni, Svab, Beltrame, Muzzi e Ukmar, il pidiellino Giacomelli e l’altro grillino Patuanelli.

«Premetto da un punto di vista metodologico che i dati sono parziali - è l’analisi del presidente dell’assise comunale, Iztok Furlani› -, nel senso che non riguardano la partecipazione alle votazioni: per ipotesi un consigliere potrebbe essere arrivato al 100% di presenze pur avendo passato solamente dieci minuti in aula in alcune occasioni. In ogni caso, i numeri confermano come la stragrande maggioranza dei consiglieri partecipi alle riunioni. E non c’è mai stato alcun problema di numero legale. Pertanto, da presidente, mi ritengo soddisfatto. In ogni caso - conclude - gli unici che hanno da trarre delle conclusioni da queste percentuali sono gli elettori».

«I cittadini devono essere informati sulle presenze nelle istituzioni delle persone elette - osserva Paolo Menis, capogruppo del MoVimento 5 Stelle -. Soprattutto se alcune di queste scelgono poi di candidarsi alle elezioni politiche».

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