«Consiglio comunale a Gorizia, 3 mesi di blackout»
GORIZIA Dopo l’isola che non c’è, il consiglio comunale che non c’è. Succede a Gorizia dove i consiglieri, compresi alcuni di maggioranza, masticano amaro per il mancato coinvolgimento in quelle che considerano decisioni importanti per la città.
È da giugno che l’assemblea civica non viene più convocata. D’accordo, in mezzo ci sono state le ferie estive, ma non è che decisioni e scelte importanti per il futuro della città siano andate in... vacanza. Anzi. I consiglieri lamentano di aver appreso gli ultimi sviluppi sulla gestione dell’aeroporto “Duca d’Aosta” e, soprattutto, la decisione del Consorzio industriale goriziano di non sposare l’omologo monfalconese direttamente dal nostro giornale. Senza comunicazioni dirette, istituzionali.
Cominciamo dal “fuoco amico”. Fabio Gentile, capogruppo di Forza Italia, è molto esplicito. «In una città che vuole essere capoluogo, un consiglio comunale che si riunisce al cambio delle stagioni non è una cosa seria - sottolinea -. Ci sono, peraltro, tutta una serie di mozioni che abbiamo presentato anche noi e che non sono state ancora discusse in Consiglio. Ho già espresso le mie perplessità al sindaco. L’amministrazione dice che devono esserci delibere per giustificare una convocazione? È un discorso discutibile». Gentile non dimentica di stuzzicare l’opposizione. «Si lamenta per il mancato coinvolgimento nelle decisioni riguardanti il Consorzio? Deve essere la minoranza a muoversi, invece è molto assonnata».
Anche Francesco Piscopo (Forza Italia) è in linea con le riflessioni di Gentile. «Concordo con il fatto che ci riuniamo poco. È altrettanto vero che c’è un problema di fondo che molto spesso il presidente del Consiglio evidenzia: il Consiglio deve essere convocato se ci sono delibere, altrimenti si va incontro alla Corte dei Conti. In parte, questa lettura mi trova concorde. Ma è altrettanto vero che i consigli dovrebbero essere più frequenti. Abbiamo presentato tre mozioni a suo tempo e siamo ancora in attesa». Più furenti le reazioni dell’opposizione. Giuseppe Cingolani, capogruppo del Pd, attacca con forza? «Pochi Consigli? Questo è l’andazzo. Non vengono convocati semplicemente perché non si è fatto nulla e non c’è niente da deliberare. Idee zero, immobilismo totale. E dire che Romoli ci promise che avrebbe fatto convocare un consiglio comunale al mese. Tutto è rimasto lettera morta. Prendiamo la mancata fusione del Consorzio? È una decisione determinante per il futuro della città, cui il Consiglio rimane ignaro. Mi risulta che anche i consiglieri di maggioranza abbiano espresso di voler contare più. Non dimentichiamo poi le interrogazioni scritte: passano mesi e mesi senza che nessuno possa vedere risposta».
Manuela Botteghi, capogruppo del M5S, ammette che il consiglio comunale si deve riunire quando deve deliberare qualcosa. «Però deve avere anche un altro ruolo sui temi generali della città. Hanno deciso di non unificare i Consorzi? Pensate che siamo stati coinvolti? Pensate che siano degnati di aggiornarci sull’aeroporto? L’ultimo consiglio comunale si è svolto in giugno. Romoli conferma la sua insofferenza alle assemblee civiche».
C’è chi parla di «affronto alla democrazia». È Livio Bianchini di Sel. «Penso che il consiglio comunale dovrebbe riunirsi più volte all’anno per confrontarci e parlare dei problemi cittadini. Capisco che siamo alla fine di mandato ma mancano ancora sette mesi e non siamo in disarmo. Il sindaco continua a dire che bisogna tagliare i costi: io ribadisco che sulla democrazia non si può risparmiare. Lui vuole essere un uomo solo al comando. I consiglieri comunali contano meno di zero».
Bianchini chiude con un quesito: «Che fine ha fatto il Consiglio comunale monografico dedicato alla sanità? Boh»
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