Consiglio comunale a dieta Risparmiati 75.712 euro
Dodici mesi di attività. E una spesa complessiva, per l’amministrazione comunale, di 576.680 euro. Tanto sono costati - in tutto - i quaranta consiglieri in carica nell’assise municipale nel 2012: l’11,16% in meno rispetto al 2010. Il quarantunesimo componente dell’assemblea è, di diritto, il sindaco, al quale spetta però l’indennità di carica mensile fissa: nessun gettone di presenza aggiuntivo, per lui. Con i gettoni, giornalieri (da 104 euro lordi l’uno, cifra che resta tale anche nel caso di partecipazione a più commissioni al giorno), vengono invece retribuiti i singoli consiglieri comunali per le partecipazioni a Consiglio e commissioni varie. E gli oltre 576mila euro si riferiscono proprio alla somma derivante dalle loro “paghe”, messe assieme per l’attività a palazzo Cheba negli scorsi dodici mesi. Dati ufficiali, forniti dal Municipio stesso.
È stato il 2012 il primo anno “completo” per l’amministrazione guidata da Roberto Cosolini, posto che nel 2011, a maggio, si erano tenute le elezioni amministrative. Oggi, dunque, un confronto con l’ultimo anno “intero” di attività consiliare nell’era del Dipiazza-bis, cioè il 2010, è effettivamente possibile. Conti alla mano, emerge che il Consiglio a maggioranza centrosinistra, nel 2012, è costato 75.712 euro in meno rispetto a quanto avvenuto nel 2010 quando invece era il centrodestra a vantare la forza dei numeri in aula. All’epoca infatti il totale era arrivato a 652.392 euro. Quel risultato si è abbassato due anni più tardi dell’11,16%. Curioso un dettaglio sul 2010: il Comune non aveva dovuto scucire un centesimo per il mese di agosto. Pausa dei lavori di Consiglio e commissioni, complici le ferie estive, e un doppio “zero” nelle rispettive caselle (nel 2012, invece, rispettivamente 6.656 e 1.768 euro).
L’indicazione, formalizzata in aula, di operare nella direzione di una riduzione della spesa anche su questo fronte per ottenere almeno un -10%, insomma, è stata rispettata. Soprattutto grazie alla sforbiciata data al numero di commissioni convocate: 293 nel 2012 contro le 368 del 2010 (in significativa controtendenza solo la “capigruppo” riunitasi 71 volte contro le 48 di due anni prima, e la Terza con 39 sedute a fronte di 25), per una spesa di 372.112 euro contro i 485.784 del 2010. È invece costato di più il Consiglio, fra sedute prolungate sino a sconfinare oltre la mezzanotte (e altra giornata significa ulteriore gettone): 204.568 euro nel 2012 a fronte dei 166.608 del 2010. Fruttuosa, per quanto con incidenza assoluta ridotta, pure l’applicazione del “gettone dimezzato” nel caso di presenza a meno di due terzi della durata della seduta: risparmiati 5.096 euro.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo