Congressi al Carciotti, il progetto in Comune

Oggi il vicesindaco e 4 assessori illustreranno il piano redatto dallo studio Cervesi
Verrà illustrato oggi per la prima volta il «progetto di riutilizzo e valorizzazione di palazzo Carciotti», come recita il comunicato che annuncia una conferenza stampa tenuta dal vicesindaco Paris Lippi e dagli assessori Maurizio Bucci e Paolo Rovis, forzisti, e Franco Bandelli e Piero Tononi di An.


Il progetto è quello firmato dallo studio Cervesi, che di sua iniziativa ha lavorato alla trasformazione del Carciotti in un palacongressi: un’operazione di restauro conservativo, che lascia intatto l’involucro dell’immobile - il più bell’esempio di Neoclassico cittadino non religioso - creando all’interno una struttura capace di una sala maggiore da 1584 posti, di altre due di capienza modulabile e di una serie di servizi.


La possibilità del Carciotti-centro congressi – a prescindere dal progetto Cervesi di cui peraltro non si è esplicitamente parlato – è stata al centro di un ordine del giorno approvato dall’intera maggioranza del consiglio comunale, che sottolineando il valore dell’immobile e il degrado in cui versa ha invitato sindaco e assessori competenti a «verificare con la Soprintendenza di settore la possibilità di prevedere per il Carciotti una destinazione urbanistica».


L’incontro di oggi «recepisce» dunque l’ordine del giorno. Schierando il vicesindaco e quattro assessori di An e Forza Italia in una compattezza dietro alla quale, in realtà, le opinioni non sono allineate. An lo scorso febbraio ha lanciato l’idea di fare del Carciotti un palacongressi e negli ultimi giorni ha spinto per rendere pubblico il progetto Cervesi, redatto un paio di mesi fa; mentre in Forza Italia - o almeno in una sua parte - continuano ad albergare perplessità sull’operazione e soprattutto sulla gestione finanziaria della nuova struttura. Il tutto mentre il sindaco Dipiazza ha detto chiaro che «del Carciotti si occuperà il mio successore», citando i tempi lunghi richiesti ma anche il fatto che i congressi si potranno tenere nella nuova sala multifunzionale dell’ex Silos ristrutturato.


«Il progettista in una lettera ha offerto in regalo il proprio lavoro al sindaco e al consiglio comunale», precisa ora Bandelli. Il quale commenta l’incontro di oggi come «un grande esempio di coesione della maggioranza sulla volontà di andare avanti in base a quanto indicato dall’aula municipale: approfondiamo al meglio il progetto e cerchiamo di sentire anche il parere dell’opinione pubblica. Questo si chiama governare e proporre, anche per far capire che qui nessuno pensa a fare un centro congressi, che so, sulla motonave Delfino...» Il vicesindaco Paris Lippi conferma l’intento di rendere noto il progetto alla città, ribadendo che al futuro del Carciotti si deve pensare adesso: «Nessun pregiudizio sulle soluzioni, ma dobbiamo pensare a medio, non a breve termine. Se al progetto ci sono delle variazioni da apportare parliamone, se invece non se ne vuole fare un centro congressi si avanzino delle soluzioni alternative per il palacongressi e per il palazzo stesso, sul quale comunque bisognerà intervenire».


Altri i toni del forzista Bucci: «Diciamo che guardiamo e valutiamo tutti assieme il progetto. Personalmente lo vivo come un’ipotesi». Sulla stessa linea il collega azzurro Rovis, che ribadisce «la necessità di fare tutte le analisi del caso, comprese quelle relative alla sostenibilità economica».


All’incontro di oggi peraltro dovrebbero presenziare quasi tutti i capigruppo della maggioranza: Alessia Rosolen per An, Roberto Sasco dell’Udc (sostenitore della prima ora del Carciotti palacongressi dopo il leader forzista Bruno Marini), Maurizio Ferrara della Lista Dipiazza (che precisa di voler «conoscere il progetto, visto che nessuno di noi l’ha visto»). Dice che non ci sarà, invece, il capogruppo azzurro Piero Camber: «Ringrazio lo studio Cervesi, ma il progetto in questione è un’idea, e prima di potermi esprimere credo vada discussa dalla commissione consiliare competente». Camber cita poi i tempi lunghissimi del progetto («innanzitutto occorre spostare tutto il personale della polizia municipale oggi stanziato al Carciotti») e, ancora una volta, la sua sostenibilità economica anche in termini di gestione. Insomma, «siamo dinanzi a un’ipotesi di partenza».


Da registrare, intanto, la posizione del sovrintendente di settore Stefano Rezzi, al quale secondo il consiglio comunale Dipiazza dovrebbe rivolgersi per valutare un eventuale futuro congressuale del Carciotti: «Non ho mai fatto un sopralluogo nel palazzo, quando il sindaco mi interpellerà ne parleremo», dice il sovrintendente.

p.b.

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