Confini, Zagabria tende la mano a Lubiana

Il ministro degli Esteri croato pronto a riaprire la mediazione bilaterale. Ma la Slovenia resta “fedele” all’arbitrato
Il goffo di Pirano, conteso tra Slovenia e Croazia
Il goffo di Pirano, conteso tra Slovenia e Croazia

LUBIANA. La Croazia offre il calumet della pace alla Slovenia relativamente al contenzioso sui confini marittimi e terrestri. E lo fa con il suo ministro degli Esteri, Miro Kovac. Ricordiamo che la questione era stata demandata a un arbitrato internazionale.

Nel corso dei lavori della Corte dell’Aja, però, c’è stata una fuga di notizie dal versante sloveno in base alla quale il verdetto dei giudici avrebbe assegnato due terzi del golfo di Pirano alla Slovenia. A quel punto la Croazia si è chiamata fuori nel senso che non accetta più che il tema venga deciso dal tribunale internazionale, mentre la Slovenia ha proseguito a seguire l’iter dei lavori della Corte dell’Aja.

Croazia e Slovenia “siglano” il disgelo
Il presidente sloveno Borut Pahor affiancato dal capo di Stato della Croazia, kolida Grabar Kitarovic

Cambiato il governo dopo le elezioni politiche in Croazia le esternazioni del capo della diplomazia di Zagabria sono il primo passo ufficiale del nuovo esecutivo nei confronti della questione. Ed è un passo che mira alla riconciliazione alla risoluzione del problema su base bilaterale.

Resta il fatto che la questione più spinosa, ovvero i confini marittimi nel golfo di Pirano, avevano già trovato una soluzione nell’accordo Drnovšek-Racan, accordo che però non ha ottenuto la ratifica del Parlamento di Zagabria. Sembra difficile immaginare che ora, a un decennio di distanza, si riesca a ricomporre la questione.

Ma, tant’è che il ministro degli Esteri croato, Miro Kovac almeno ci prova. «Con la Slovenia - ha affermato - abbiamo ottenuto un metodo di lavoro positivo. La parte slovena continua ad affidarsi all’arbitrato internazionale che è per noi il passato».

Golfo di Pirano, l’Ue spinge l’arbitrato
Una veduta aerea del golfo di Pirano

«Io propongo - ha aggiunto Kova„ - che la questione venga risolta con la mediazione bilaterale sulla base del diritto internazionale, ma lasciamo che passi un po’ di tempo». Kovac punta a lasciar “riposare” la questione senza crearne un caso politico-diplomatico che determini tensioni tra le due opinioni pubbliche. «Forse che i croati e gli sloveni che vivono sul golfo di Pirano litigano relativamente a questo problema che non definisce il confine nazionale?» «No - è la risposta che si dà Kova„ - le persone vivono normalmente, le navi arrivano e salpano, non bisogna attizzare l’opinione pubblica perché in primis abbiamo necessità di trovare un nostro modus vivendi».

Il capo della diplomazia di Zagabria ha intenzione di incontrare quanto prima il collega sloveno, Karl Erjavec per esporgli nei dettagli la visione della Croazia. Croazia che proprio non vuole alimentare tensioni bilaterali visto che alla domanda su che cosa pensa Zagabria sul filo spinato anti-migranti collocato da Lubiana lungo il comune confine, il ministro Kova„ risponde che la Slovenia ha chiaramente affermato che tale misura non pregiudica i confini di Stato tra i due Paesi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo