Confindustria giuliana, la fusione è realtà

TRIESTE. Passo decisivo di Confindustria Trieste e Confindustria Gorizia verso l’aggregazione. Le rispettive assemblee interne si sono riunite contemporaneamente ieri pomeriggio, approvando all’unanimità le linee guida del progetto che porterà alla nascita del nuovo soggetto confindustriale. La fusione tra le due associazioni sarà decisa da una specifica assemblea, per ciascuna realtà territoriale, che si terrà entro il 30 aprile del prossimo anno.
Nel giro di un mese dalla stipula dell’atto di fusione, poi, sarà convocata l’assemblea che eleggerà gli organi sociali della nuova organizzazione. Nel frattempo, da subito, la rappresentanza politico-organizzativa è attribuita ai due presidenti, Sergio Razeto per Trieste e Giuseppe Bono per Gorizia.
Uno dei nodi della fusione, va da sè, riguarda anche la sede. È stato così deciso che quella operativa sarà a Monfalcone, in una palazzina di via Timavo 66 (attualmente una delle sedi del Consorzio industriale), dove saranno concentrate le aree lavoro-relazioni industriali, economia-impresa, infrastrutture-territorio-edilizia, sviluppo associativo e società di servizi.
La sede di Confindustria Trieste, in piazza Casali, assumerà invece il ruolo di rappresentanza, mentre gli uffici di Gorizia (proprietà dell’associazione isontina) cesseranno la loro funzione e dovrebbero essere affittati o venduti.
Le linee guida varate ieri prevedono poi un rapido avvio delle procedure per la valutazione dei patrimoni delle due attuali associazioni, le modalità di conferimento alla futura realtà e anche la determinazione dei parametri di contribuzione per le imprese che adesso sono associate a Trieste o a Gorizia. Con riguardo a quest’ultimo aspetto, a partire dal prossimo anno è prevista una riduzione dei contributi a carico delle imprese, che a regime ammonterà ad almeno 350 mila euro.
L’associazione unica che nascerà in primavera rappresenterà oltre 600 imprese, con un numero di addetti pari a 25mila persone, e conterà su uno staff di 27 dipendenti. Avrà ovviamente un proprio statuto, che le parti stenderanno nei prossimi mesi e che sarà approvato nel corso dell’assemblea sulla fusione. Lo statuto definirà tra l’altro la composizione e le modalità di elezione degli organi dell’associazione unica, la durata delle cariche e le modalità di attribuzione dei voti in assemblea.
«La fusione tra Confindustria Trieste e Confindustria Gorizia è la risposta alle esigenze di rappresentanza dei nostri associati – ha dichiarato Giuseppe Bono, presidente di Confindustria Gorizia –. Sono dunque istanze che provengono “dalla base”, che l’associazione ha ascoltato nel corso del tempo, e a cui sentiamo di poter rispondere in forma ancora più puntuale unendoci e rinnovandoci. Con questo progetto - ha aggiunto - si vuole dare una migliore rappresentanza a un’area omogenea, caratterizzata da imprese di piccole dimensioni, che vogliamo far contare di più».
Sergio Razeto, presidente di Confindustria Trieste, si è soffermato sui vantaggi della fusione in termini di servizi alle imprese. «Le nostre associazioni - ha osservato - fanno già molto per sostenere le aziende, con servizi di formazione, ambiente e sicurezza, amministrazione del personale, consorzi per l’acquisto di energia elettrica e gas. Grazie alla fusione potranno fare ancora di più attivando preziose sinergie. Sono quindi convinto che gli esiti di questo percorso saranno positivi per tutti gli associati».
Le sinergie derivanti dalla fuzione porteranno però benefici anche all’associazione unica. I risparmi derivanti dalle economie di scale sono dell’ordine del 40% per le spese di rappresentanza e del 30% per quelle relative ai servizi.
Oltre alla riduzione dei costi associativi per le imprese, e all’accrescimento della loro rappresentanza, sia in ambito regionale sia nazionale, la decisione delle due associazioni di unire le forze ha anche altri obiettivi.
Tra questi, il rafforzamento della capacità di incidere sulle scelte di sviluppo che interessano il territorio, incrementando le opportunità di crescita e le ricadute a favore delle imprese. Imprese alle quali la futura associazione intende offrire una maggiore specializzazione ed efficienza nei servizi del sistema confindustriale, valorizzando, come sottolineato da Razeto, le sinergie e le economie di scala derivanti dall’integrazione.
L’operazione che ieri ha ricevuto un impulso determinante segue infine la riforma di Confindustria, allo studio della commissione Pesenti, che punta a una razionalizzazione del sistema e a un’ottimizzazione della “rete” di associazioni territoriali e merceologiche.
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