Confermata la bora scura. L’ipotesi è di non far partire le imbarcazioni più piccole
Si concretizza sempre più la possibilità che domenica sia una giornata di bora scura. Le modalità di ingresso della perturbazione e l’intensità della bora sono ancora argomento di analisi e discussione, ma con il passare delle ore la modellistica prende corpo e lo spazio dell’incertezza diventa sempre più risicato.
Se nella giornata di oggi il tempo permarrà tranquillo, con un cielo solo saltuariamente annuvolato, poco vento e temperature in media con il periodo e massime che si aggirano tra i 15 e i 20 gradi, la situazione è destinata a cambiare radicalmente nel giro della notte.
Sergio Nordio dell’Osmer dell’Arpa del Friuli Venezia Giulia, servizio presente anche all’interno dell’Infopoint di Barcolana in Piazza Unità, tiene monitorata in maniera costante l’evoluzione per fornire dati aggiornati al Comitato organizzatore al fine di prendere tutte le eventuali decisioni del caso.
«Posso confermare il peggioramento fin dalle prime ore di domenica mattina, cui si aggiunge l’arrivo di aria fredda nei bassi strati», sono le parole di Nordio «Tutto questo fa prevedere una giornata di bora scura. Attualmente la bora dovrebbe soffiare a circa 20 nodi con raffiche fino a 30 nodi nell’orario previsto per la partenza, andando poi a intensificarsi verso l’ora di pranzo per raggiungere anche i 40 nodi». La bora insomma non “andrà a pranzo” come normalmente si è abituati a Trieste, ma essendo frutto di una perturbazione seguirà l’andamento di quest’ultima fino al passaggio del fronte. «La pioggia si concentrerà sulla parte orientale del Golfo, quindi nella zona di Grado e Lignano», continua Nordio «ma sporadiche piogge si verificheranno anche nel capoluogo giuliano».
Le previsioni preoccupano l’organizzazione di Barcolana, che sta già ponendo le basi per dei piani alternativi, perché un evento che si sta realizzando – pur con tutte le difficoltà e cautele del caso – in un periodo di generale incremento dei contagi, sarebbe paradossale venisse fermato dalla natura.
Purtroppo l’unica alternativa che renderebbe possibile l’evento con tutta sicurezza – quella di anticiparlo – non è praticabile in quanto le regole contenute nel bando di regata fissano la partenza alle 10.30 di domenica. Quali sono allora gli scenari? Rarissimi ma già tutti sperimentati in una manifestazione che ha superato i cinquant’anni di vita.
In caso di vento forte è già successo in passato che la partenza sia stata posticipata di una o più ore. Quest’anno tale possibilità cozzerebbe contro le previsioni di un aumento del vento dall’ora di pranzo e pur essendo stata testata con successo, sembra essere un’opzione residuale tra quelle prese in considerazione dal comitato di regata.
Altra ipotesi è quella di lasciare agli ormeggi le categorie più piccole compresi i Meteor con il duplice scopo di snellire la flotta presente sulla linea di partenza – che rimane il momento più pericoloso, in quanto le barche non si sono ancora sgranate sul percorso – e mettere in sicurezza le barche che possono reggere con più difficoltà al vento forte. Va da sé che la decisione di prendere il mare e partecipare alla regata è frutto della valutazione di ciascun equipaggio, anche se lo scafo appartiene a una delle categorie ammesse al via. La comunicazione delle classi che devono rimanere a terra è invece compito del comitato di regata, che in questo senso ha un potere discrezionale assoluto. Bisogna tornare all’inizio degli anni Novanta per trovare il precedente di un posticipo della Barcolana di una settimana. Nel calendario FIV della XIII Zona non è segnalata ufficialmente una data di recupero, che in maniera del tutto teorica dovrebbe essere domenica 18.
Il vero e proprio annullamento della regata non è mai avvenuto. In un anno così particolare è difficile dire cosa può succedere. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo