Concorso di scrittura: tra sogni e fobie le donne si confessano

Incontro a Castelvenere per i tradizionali "Gesti di pace" tra italiane, slovene e croate, annullo filatelico e una riflessione sui diritti

di Mary B. Tolusso

I premi letterari, si sa, soffrono sempre un po' di più, dal punto di vista economico, degli altri riconoscimenti culturali. In fondo chi premia una poesia o un racconto, che sia edito o inedito, non fa spettacolo, non è teatro né musica, non mette in scena una performance che sia, in qualche misura, uno specchietto per le allodole per fare numero in sala.

Se ne lamenta anche Carla Carloni Mocavero, presidente del Concorso Internazionale di Scrittura Femminile «Città di Trieste», giunto ormai alla sua VII edizione, le cui premiazioni si svolgeranno oggi pomeriggio (alle 17), nella sala del Consiglio comunale. Perché è vero che la Consulta Femminile da sempre, in collaborazione con altre realtà locali, fa in modo che il premio sopravviva, che abbia insomma una sua continuità e qualità: «Ma ci sarebbe bisogno - dice Mocavero - di un'istituzione o di un finanziamento privato in grado di sostenere la manifestazione per farla davvero crescere, per renderla ancora più autorevole. In fondo questa iniziativa è un regalo alla città». Nel frattempo le scritture femminili continuano a germogliare, per partecipazione e valore.

Quest'anno il tema del bando era "Racconti di pace e di guerra". Non si pensi però che le concorrenti si siano limitate a formulare novelle dei tempi andati, storie di vecchie guerre, o lotte metaforiche tese a uno scontro tra generi sessuali. Certo qualche ricordo di storiche battaglie è scappato, ma per lo più si assiste a una vera e propria evoluzione, da diversi punti di vista. «Innanzitutto c'è più tecnica e stile - osserva Cristina Benussi, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia e nell'occasione presidente di giuria - e ci si allontana anche da tematiche di sfida nei confronti della mentalità maschile. C'è piuttosto l'analisi di una dimensione interiore, il rapporto con le proprie fobie. A livello conscio e inconscio, i racconti di quest'anno mettono per lo più in luce una donna che si guarda allo specchio e fa i conti con se stessa, con i propri limiti e le proprie paure».

Quindi temi più universali rispetto a una chiusura di genere: «Dai racconti - continua Benussi - si capisce che ormai la donna ha conquistato vaste zone, se non di potere, di esistenza. E ha conquistato soprattutto un linguaggio. Quindi il confronto si pone in termini più universalistici». Insomma si gioca anche sui rapporti famigliari e sentimentali, ma senza piangersi addosso. Donne più salde, sicure e proiettate a una dimensione intellettuale che tende a destrutturare i luoghi comuni. Ce lo spiega per esempio il bel racconto "Il fondale dell'universo", che ha vinto il premio messo in palio dal Piccolo: una specie di mondo capovolto, dove la penna dell'autrice osserva come le cose meno importanti (i rifiuti, per esempio), possano invece acquistare valore e ridare alla protagonista una ragione di vita. Riflessioni che si potranno constatare anche attraverso la raccolta antologica che, come ogni anno, ospita le migliori voci, i racconti più meritevoli e non solo quelli dei vincitori. L'antologia infatti presenterà venti testi, di cui nove premiati dalla giuria composta anche da Patrizia Andolfatto, Arianna Boria, Gioia Meloni ed Ester Pacor. La manifestazione, organizzata dalla Consulta Femminile di Trieste, è sostenuta da Comune, Provincia, Camera di Commercio, Regione, la Rai del Friuli Venezia Giulia, l'associazione Giuliani nel Mondo, Il Piccolo e dal Pen Club Trieste. La nuova edizione prevede inoltre un nuovo riconoscimento da parte dell'assessorato alla Cultura del Comune.

Ma anche il Premio ha meritato una nuova onorificenza, anzi, una sorta di vetta tra le manifestazioni culturali. Quest'anno infatti il Concorso Internazionale di Scrittura Femminile «Città di Trieste» ha ricevuto la medaglia d'oro del Presidente della Repubblica italiana.

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