Concerto di Muti, i tre Presidenti ci saranno

Il 13 luglio renderanno omaggio all’ex Balkan e al monumento agli esuli
Riccardo Muti
Riccardo Muti
TRIESTE.
L’abbraccio simbolico tra i Presidenti della Repubblica di Italia, Slovenia e Croazia, messo in forse nei giorni scorsi da tensioni diplomatiche che rischiavano di far naufragare lo storico incontro, ci sarà. Martedì prossimo in piazza Unità Giorgio Napolitano, Danilo Türk e Ivo Josipovic assisteranno insieme al concerto ”Le vie dell’amicizia” e applaudiranno l’uno a fianco all’altro i giovani musicisti diretti da Riccardo Muti.


La conferma della presenza in città dei tre Capi di Stato in occasione dell’esecuzione del Requiem in do minore di Cherubini è arrivata ieri sera direttamente dal Quirinale. Lo staff presidenziale ha innanzitutto sciolto le residue riserve sull’arrivo a Trieste di Giorgio Napolitano.


Ma ha anche segnato l’uscita definitiva, dopo le aperture emerse nelle ultime ore, dall’impasse in cui tempo addietro la richiesta slovena di abbinare al concerto una visita all’ex Balkan (del cui incendio ricorre il 90.o anniversario) aveva rischiato di far precipitare l’evento. Dopo la netta presa di posizione a favore della visita al Balkan da parte del quotidiano lubianese ”Delo”, era stato il centrodestra italiano - in primo luogo con il sottosegretario Roberto Menia - a chiedere immediatamente anche una visita alla Foiba di Basovizza.


Negli ultimi giorni la proposta di mediazione è stata lanciata pubblicamente da Lucio Toth, presidente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, e da Milos Budin, esponente del Pd e già sottosegretario del governo Prodi: il doppio omaggio dei tre Presidenti all’ex Balkan e al Monumento all’esodo in piazza Libertà. Proprio questo programma, fa sapere ora il Quirinale, è stato interpretato dai tre Capi di Stato come occasione propizia per compiere un gesto dal valore altamente simbolico agli occhi delle rispettive nazioni.


«L’invito rivolto dal presidente della Repubblica Napolitano ai Presidenti di Slovenia e Croazia - precisa infatti la nota romana - è stato accolto col più vivo interesse. La partecipazione dei tre Capi di Stato al ”Concerto dell’amicizia” sarà preceduta da brevi cerimonie di ricordo di tragiche vicende del passato, nell'edificio dell'ex Narodni Dom e dinanzi al monumento all'esodo dalle terre natali degli Istriani, Fiumani e Dalmati. Cerimonie - conclude la nota - che avverranno nel segno del comune impegno a costruire insieme un futuro di pace nell'Europa unita».


Lo spirito dell’iniziativa, quindi, è stato condiviso e concordato. Ora toccherà ai consiglieri diplomatici accelerare i contatti per definire il protocollo del cerimonale e mettere a punto i dettagli della visita. Quella di Napolitano, peraltro, non si esaurirà martedì sera. Dopo aver assistito al concerto diretto da Muti, infatti, il Presidente della Repubblica pernotterà a Trieste, probabilmente nell’appartamento a disposizione dei Capi di Stato nel palazzo della Prefettura. Il mattino seguente poi, fanno sapere sempre dal Quirinale, partirà alla volta di Udine, dove visiterà la mostra del Tiepolo allestita nel castello e i luoghi dell’Unità d’Italia.


L’attesa conferma dell’arrivo in piazza Unità dei tre invitati d’eccezione, com’era prevedibile, ha innescato subito reazioni dai toni diametralmente diversi. Entuasiasta il commento di Roberto Dipiazza: «È il coronamento di nove anni di lavoro per la pacificazione - ha dichiarato in serata il sindaco -. Sarà un momento storico per la città di Trieste e un'emozione straordinaria per tutti noi. Sarà un evento dirompente. Veder suonare tutti insieme 500 ragazzi italiani, sloveni e croati - ha concluso il primo cittadino - farà venire la pelle d'oca. Per di più suoneranno in una piazza ricca di storia, quella dell'Unità d'Italia, di fronte al mare, con i presidenti, gli inni e le bandiere dei tre Paesi».


Alcuni esponenti del mondo dell’esodo, invece, proprio ieri pomeriggio avevano inviato una lettera a Napolitano per ribadire il proprio no a cerimonie congiunte: «Condizioni come questa - si legge nella missiva firmata da Massimiliano Lacota per l’Unione istriani, Paolo Sardos Albertini per la Lega nazionale, Piero Delbello per l’Irci e Giulio Staffieri per la federazione Grigioverde - destano perplessità e preoccupazione e non possono venir bilanciate con un conseguente momento di omaggio al Monumento all’Esodo». L’associazione Dalmati italiani nel mondo, per voce dell’ex parlamentare Renzo de Vidovich, ha annunciato l’intenzione di deporre lo stesso giorno del concerto una corona d’alloro all’ex Balkan in ricordo del tenente Luigi Casciana «ferito a morte mentre difendeva lo stabile, che non fu incendiato dai fascisti».


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