Concerto antirazzista tra le vie a 80 anni dalle leggi del Duce

Sabato un concerto itinerante a 130 voci sfilerà per le vie del centro. Sarà il primo appuntamento di una serie di eventi che culminerà martedì 18 settembre in piazza Unità: la stessa da cui, esattamente ottant’anni prima, Benito Mussolini annunciò le leggi razziali fasciste. «All’epoca folle oceaniche riempirono la piazza: perché non fare lo stesso, per lanciare un messaggio opposto?», spiegano gli organizzatori della kermesse “Ora e sempre: no leggi razziste”. L’iniziativa è firmata insieme da Associazione culturale Tina Modotti, Comitato per la pace Danilo Dolci, Associazione culturale Daydreaming project-Knulp e Kulturni dom Prosek-Kontovel.
La commemorazione antirazzista viene organizzata ogni anno dalle associazioni, stavolta l’appuntamento è speciale perché il numero della ricorrenza, 80, è tondo.
Nel 2013, durante l’analoga occasione, per i 75 anni dall’annuncio delle leggi razziali, la giunta Cosolini appose una targa in piazza Unità. Tre anni dopo l’attuale amministrazione comunale di Roberto Dipiazza negò invece la concessione del suolo pubblico all’iniziativa, scatenando un putiferio mediatico anche a livello nazionale.
La novità, dunque? Quest’anno le celebrazioni si svolgeranno in pompa magna, con “buona pace” dell’amministrazione, che negli scorsi giorni ha dato, per mano del sindaco, l’adesione ufficiale del Comune alle iniziative della Comunità ebraica, in programma il 21 settembre, e che così non dovrà “condividere” la piazza con le associazioni. Queste ultime, come accennato, si danno anzitutto appuntamento alle 17.30 di sabato prossimo, in piazza Sant’Antonio: da lì partirà un’esibizione corale internazionale che, attraverso via Dante, via san Nicolò, via Cassa di Risparmio e via Canalpiccolo, farà tappa in piazza Unità, per approdare infine in piazza Hortis.
«Il canto sociale è un ramo della storia orale – spiega Adriana Giacchetti, del Coro sociale di Trieste –. Spesso l’autore è ignoto, come nel canto popolare. Comprende canti del lavoro, di migrazione e il vasto repertorio resistenziale. Grazie alle relazioni intessute negli anni, canteremo in italiano, sloveno, yiddish e francese per dire “no” alle leggi razziste: sia quelle storiche che attuali, che stiamo vedendo applicare a casa nostra». Aggiunge il comitato Dolci: «A Trieste il razzismo si manifestò ben prima del ’38, sulla pelle degli sloveni e degli altri slavi che si videro italianizzare a forza i cognomi, incendiare gli edifici simbolo». Domenica alle 11 il concerto si ripeterà «in punta di piedi» alla Risiera di San Sabba mentre alle 17 sarà inaugurata la mostra collettiva “Ora e sempre: no leggi razziste” al bar libreria Knulp. Martedì 18 alle ore 12 la manifestazione conclusiva in piazza Unità: chi parteciperà è invitato a portare un fiore in ricordo delle vittime. —
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