Con S/paesati iniziano al Miela novanta giorni di arti e spettacoli

Presentato il cartellone dei prossimi tre mesi: concerti tra classica e jazz, film e prosa Si parte con la rassegna di dialoghi interculturali e difesa dei diritti umani
Di Roberto Canziani

TRIESTE. A leggerlo con attenzione, scorrendo col dito gli appuntamenti (tanti) e le stimolazioni (infinite) messe in fila per il trimestre ottobre-dicembre 2013, il programma del Teatro Miela finisce col dare una distinta impressione. La figura di un hub aeroportuale, snodo di viaggi e di incontri interculturali, spazio di accoglienza e spettacolo, vetrina d’arti generazionali e laboratorio per ripensare la tradizione. Uno scalo di lavori sempre in corso. Una pista su cui atterrare, scoprendo solo in quel momento dove conduce la rotta successiva.

A Fabio Amodeo, presidente della Cooperativa Bonawentura, ieri è toccato il compito impegnativo di un controllore di volo, che presenti al pubblico e ai media, i gruppi, le associazioni, la rete di collaborazioni, impegnate nei prossimi 90 giorni (ma anche più in là) a movimentare le sale di piazza Duca degli Abruzzi. Con la conferma di un Miela - Teatro Instabile, forte di uno staff tecnico e artistico agilissimo nel cogliere al balzo proposte e occasioni, provenienti dal mondo locale e globale. Trieste, ma anche Norvegia o Burkina Faso.

Scavalcato in poche parole il diffuso compianto sulla crisi («chiunque faccia cultura ha l’obbligo oggi di lamentarsi») è stato subito un rimboccarsi le maniche e mettere in chiaro i percorsi che fino a dicembre si potranno seguire al Miela. Cominciando da quello che più riconoscimenti internazionali ha avuto nel corso delle sue tredici edizioni e si avvia, sempre animato da Sabrina Morena, a un nuovo appuntamento di dialoghi interculturali e riflessioni sulla difesa dei diritti umani. “S/paesati edizione 2013” propone documentari su femminicidio, omofobia, approvvigionamento energetico, privacy sui social network, in collaborazione fin dal lunedì 7 con la rivista Internazionale (e con il festival che in questo fine settimana si svolge a Ferrara). Seguiranno il concerto del Parto delle Nuvole Pesanti (impegnati nel progetto di Libera, per l’utilizzo dei beni confiscati alle mafie), il focus sulla Croazia nuovo partner europeo (orientamento sessuale e diritto di cittadinanza), il convegno sui Cie (“Inutili, disumani e costosi: i centri di detenzione dei migranti in Italia e In Europa”), la rassegna di cinema “Gli occhi dell’Africa” e in collaborazione con il Teatro Sloveno la performance della danzatrice Masa Kagao Knez che unisce sul piano coreografico le culture del padre originario del Burkina Faso e della madre slovena. L’apertura delle iniziative di S/paesati è affidata all’intervento di Public art ideato da Elisa Vladilo (vedi box a lato) e si concluderà (per il momento) con la lettura-maratona della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, il 10 dicembre.

Cinema, teatro, musica contemporanea, musica colta, animazione culturale sono del resto i settori di cui il Miela traccia ancora una volta direttrici inedite, che trovano partner ideali nelle istituzioni e nell’associazionismo locale. Dal cartellone Music - Live organizzato in proprio (tra i primi concerti, quello del cantautore australiano Scott Matthew, il “tuareg blues” del chitarrista nomade Bombino, il ritorno di Marta sui Tubi) ai programmi di settore congegnati insieme a Controtempo (“Le nuove rotte del jazz”, la prima con il chitarrista norvegese Eivind Aarset) e Trieste Is Rock (si parte il 4 ottobre con il release party dei concittadini Sinheresy che presenteranno il loro album d’esordio nel metal sinfonico). Dalla proposta della Società dei Concerti e del Conservatorio Tartini per la “Prima settimana beethoveniana” (5-11 novembre) all’ospitalità dei concerti dell’Associazione Mozart. Dalla collaborazione con Il teatro Stabile Fvg (che decentrerà al Miela parte della rassegna Altri Percorsi e sarà coproduttore di “La Coscienza di Zeno spiegata al popolo”, nuova avventura di Paolo Rossi e del Pupkin Kabarett) ai laboratori teatrali per ragazzi di “Bobo e i suoi amici”, fino ai dialoghi fra le discipline, “Gaia che passione”, ricerca di buone pratiche promosse da Stazione Rogers.

Resta naturalmente il cinema, ogni mercoledì, a scandire la programmazione («il Miela è nato come sala cinematografica, anche se la musica vi risuona benissimo, forse meglio che altrove», ha detto Amodeo). Stilata da Bonawentura e Cappella Underground, in collaborazione con la Casa del Cinema, “Film Outlet” è l’antologia di cult movies, versioni originali e seconde visioni, che da mercoledì 9 spazierà tra il restaurato “To be or not to be” di Ernst Lubitsch, passando per la Russia di “Anna Karenina”, un thriller a Lisbona, la cittadina coreana di Mohang, fino ad arrivare alla versione originale spagnola di “Gli amanti passeggeri”, recente e esilarante flight-movie di Pedro Almodovar (20 novembre).

Una speciale attenzione, segnalata da Rosella Pisciotta, può infine andare alle “passeggiate nei prati dell’eternità” intitolate “Extraterreni”. Presentata in anteprima già nel corso di Next (la prima puntata era dedicata a Margherita Hack e al cimitero acattolico di Roma) la serie televisiva in dieci puntate della scrittrice Valeria Paniccia è un viaggio attraverso i cimiteri monumentali italiani e stranieri in compagnia di “virgili eccellenti” come Giorgio Albertazzi, Toni Servillo, Gabriele Muccino e altri. Chi suole incrociare le dita può farlo, ma il perdersi, vivi, nelle città senza tempo, è affascinante.

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